Pedina chiave per lo Scudetto, da insostituibile a separato in casa: la parabola di Krunic al Milan

Il Milan ha ormai ceduto Rade Krunic, calciatore che ha avuto un ruolo importante e vario nell’ultimo Scudetto rossonero del 2022.

L’avventura di Rade Krunic al Milan è praticamente terminata. Il centrocampista bosniaco è in procinto di firmare con il Fenerbahce, che diventerà la sua prossima squadra. Un addio che molti tifosi rossoneri attendevano, visto che Krunic da tempo era considerato ormai un esubero. Ma va ricordato come il 30enne sia stato negli ultimi anni un elemento molto importante per il gioco del Milan e per gli schemi di Stefano Pioli.

Rade Krunic addio Milan
Rade Krunic (ANSA) – MilanLive.it

L’operazione con i turchi si concluderà intorno ai 5 milioni di euro, mentre Krunic andrà a siglare un contratto da quasi 3 milioni netti a stagione. Niente male per il calciatore bosniaco, che al Milan ha sempre percepito uno stipendio da giocatore ‘normale’. Un po’ come era stato accolto al suo sbarco in rossonero, proveniente dall’Empoli.

L’avventura milanista di Krunic inizia nell’estate 2019, quando il Milan guidato dai dirigenti Paolo Maldini e Zvonimir Boban decide di investire 8 milioni di euro per il suo cartellino. Acquisto avallato dall’allora tecnico Marco Giampaolo, che lo aveva avuto con sé ai tempi di Empoli. Krunic sbarca come un’alternativa a centrocampo, una mezzala ordinata capace di dare il cambio ai titolari.

Arriva in un’estate di mercato dove il Milan costruirà le basi per i futuri rientri nel calcio che conta. Infatti oltre a lui vengono ingaggiati calciatori del calibro di Theo Hernandez, Rafael Leao e Ismael Bennacer (anche lui ex Empoli), oggi tutti titolarissimi del Milan di Pioli.

Le panchine con Giampaolo e la fiducia di Pioli

L’inizio di Krunic con il Milan non è certo indimenticabile. Infatti è ‘tradito’ proprio da Giampaolo, tecnico che lo conosce meglio di tutti a Milanello: durante la fallimentare e breve esperienza del mister marchigiano al Milan, Krunic accumula soltanto 45 minuti in campo, restando in panchina in ben 6 occasioni su 7.

Il cambio di guida tecnica, con l’arrivo di Stefano Pioli al posto dell’esonerato Giampaolo, sarà una manna dal cielo per Krunic. Non diventerà certo un titolare nel 2019-2020, ma quanto meno arricchisce il suo score di presenze, chiudendo la stagione con 18 presenze totali, di cui 6 dal primo minuto.

Pioli ha fiducia in Krunic e comincia a capire di avere a che fare con un calciatore forse non esaltante dal punto di vista tecnico, ma utilissimo a livello tattico. Nel 2020-2021 il suo ruolino di marcia sale a ben 36 presenze ufficiali, con numerosi ruoli toccati: centrocampista centrale, trequartista, esterno offensivo. Segnerà la sua prima rete in A con il Milan nel match contro il Verona, con un calcio di punizione sorprendente e beffardo.

Lo Scudetto da titolare e il mistero degli ultimi mesi

Il capolavoro della sua carriera arriva nel 2021-2022, anno del 19° Scudetto milanista. Krunic è un intoccabile della rosa di Pioli, oltre che essere considerato un jolly pronto a tutto. Tolto un infortunio muscolare ad inizio annata, il bosniaco è sempre a disposizione e giostra tra il ruolo di mediano difensivo a quello di centrocampista incursore.

Krunic, jolly dello Scudetto
Krunic e la sua avventura in rossonero (Ansa) – Milanlive.it

Proprio il suo piazzamento come trequartista atipico alle spalle di Giroud sarà decisivo per l’economia tattica del Milan. Non a caso nella corsa Scudetto Krunic diventa titolare, giocando dal 1′ gare fondamentali come contro Verona, Atalanta e Sassuolo. Un carico di responsabilità che l’ex Empoli non sente affatto pesanti, diventando il dodicesimo ideale per Pioli, sollevando la coppa dello Scudetto da protagonista con 35 presenze stagionali.

Una serie di stop muscolari compromettono invece il rendimento di Krunic nella scorsa stagione, quella 2022-2023. Il bosniaco è lo specchio del Milan: efficace, dinamico, generoso ma troppo discontinuo e mai in forma top come nell’anno precedente. Krunic è sempre più jolly, ma in un centrocampo privo della colonna Kessie fatica anche lui.

E veniamo ai giorni nostri: nell’estate 2023 il Milan lo trattiene nonostante le prime avance del Fenerbahce e del Lione e l’intenzione dello stesso Krunic di andar via. Pioli non ne vuole sapere: è lui il mediano del suo nuovo centrocampo a tre in attesa di Bennacer. Gioca sempre titolare, incondizionatamente, e per 90′ fino all’infortunio di fine settembre contro il Verona. Resta un mese fuori, poi rientra pian piano (addirittura schierato difensore centrale contro Borussia Dortmund e Fiorentina) fino a perdere totalmente minutaggio e diventare l’ultima scelta, scavalcato anche da Yacine Adli, un fantasma fino a pochi mesi fa. E adesso la cessione, inevitabile, soprattutto dopo che Pioli dice in conferenza “Meglio per tutti che si trovi un’altra squadra“. E meno male che era un suo pupillo, a detta dei tifosi.

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