Theo Hernandez al guinzaglio: inchiesta Figc su Dumfries

Lo striscione passato tra le mani di Denzel Dumfries a finire nel mirino della critica. Ecco cosa rischia adesso il terzino olandese

Chi vince festeggia, chi perde spiega. E’ giusto così, oggi tocca ai tifosi nerazzurri e ai suoi giocatori gioire per le strade di Milano, due stagioni fa era stata la volta di quelli del Diavolo.

Theo Hernandez al guinzaglio: inchiesta Figc su Dumfries
Theo Hernandez al guinzaglio: inchiesta Figc su Dumfries (LaPresse) – MilanLive.it

Senza eccessi sono chiaramente giusti anche gli sfottò e ieri è stata la volta del mondo interista sfoggiare ogni tipo di striscione contro il Milan. Lo smoking bianco è rimasto, però, a casa, nonostante i proclami, e qualche sfottò inevitabilmente è finito sotto la lente di ingrandimento.

E’ il caso dello striscione che immortala Denzel Dumfries tenere al guinzaglio un cane con la faccia di Theo Hernandez. Il riferimento è ovviamente ai tanti duelli tesi che i due esterni ci hanno mostrato negli ultimi derby. Nell’ultimo, quello dello Scudetto, è arrivata addirittura anche la doppia espulsione dopo essersi messi le mani addosso.

 

Lo striscione, come accadde due stagioni fa con i giocatori del Milan, è finito tra le mani dello stesso olandese, dopo essere passato da quelle di Marko Arnautovic. Le immagini che stanno facendo il giro del mondo sono eloquenti.

Si muove la Procura Federale

E dire che i calciatori dell’Inter era stati ammoniti nel non cadere in facili provocazioni. Quanto fatto da Dumfries non è dunque piaciuto per nulla ai piani alti del club milanese.

Ora a muoversi sarà la Procura Federale: ieri – come scrive La Gazzetta dello Sport – ha iniziato ad acquisire video di quanto successo. Appare dunque inevitabile l’apertura di un fascicolo, come accaduto nel 2022 con Theo Hernandez, Rade Krunic, Mike Maignan e Sandro Tonali, per un altro striscione che fece parecchio discutere. A Dumfries – come si legge su Calcio e Finanza – dovrebbe essere contestato l’art. 4 del Codice di giustizia sportiva che obbliga i tesserati a “lealtà, correttezza e probità”. L’olandese va così verso una multa.

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