Il racconto shock dell’ex Milan: “Ho messo le mani addosso a Kakà”

Un ex calciatore del Milan racconta un episodio davvero particolare ed inaspettato, con protagonista una leggenda del club rossonero.

Parlare di Ricardo Kakà in ambito Milan è come citare una leggenda del calcio. Il fantasista brasiliano è stato senza dubbio uno dei calciatori più forti ad indossare la maglia rossonera, come dimostrano i numeri, le giocate, i gol e soprattutto i trofei conquistati dall’ex numero 22.

Il racconto shock su Kakà
Un retroscena clamoroso spunta su Ricardo Kakà ai tempi del Milan (Ansa) – Milanlive.it

Kakà giunse, grazie all’intuizione di Adriano Galliani ed Ariedo Braida, al Milan nell’estate 2003, dopo la vittoria della Champions League. Da talento tutto da scoprire, il brasiliano divenne ben presto un fuoriclasse dalle doti uniche, sia con il pallone tra i piedi sia in progressione.

Da tutti considerato l’esempio del bravo ragazzo, Kakà ha sempre dimostrato un carattere mite, sereno e sorridente. Eppure un retroscena clamoroso svelato nelle scorse ore tira fuori un lato un tantino più ‘nervoso’ dell’ex fantasista. Tale ricordo risale alla seconda esperienza di Ricky in maglia rossonera, nella stagione 2013-2014.

Litigio in allenamento, quando Kakà rischiò grosso

A svelare il suddetto racconto è stato Adel Taarabt, altro fantasista del passato che giocò al Milan da gennaio a giugno 2014. Il marocchino, considerato un talento assoluto ma dagli atteggiamenti sempre sopra le righe, ha ricordato alla Gazzetta dello Sport di quando venne alle mani con Kakà.

Taarabt ed il retroscena su Kaka
L’incredibile ricordo di Taarabt sullo scontro con Kakà (Ansa) – Milanlive.it

I due furono compagni di squadra per qualche mese, nel Milan guidato da Clarence Seedorf, ma un giorno in allenamento si rischiarono le scintille: “In allenamento provavamo attacco contro difesa, un 3 contro due. Io ero molto amico di Mario Balotelli e passai il pallone a lui, anche se dovevo appoggiarlo a Kakà che era meglio piazzato. Ricky allora iniziò a urlarmi contro, io avevo il mio caratterino, ma all’inizio lascai perdere, perché Kakà era un dio a Milano. Lui continuava a urlare e insultarmi, allora dopo 5 minuti dovevo rispondere e lo presi per il collo. Gli misi le mani addosso, ma Seedorf mi convinse a lasciar stare”.

Un episodio scioccante, conoscendo il carattere quieto di Kakà. Ma Taarabt ha spiegato così i motivi di quella reazione: “In quel momento Kakà era in calo e attraversava un momento negativo personale. Il mio agente Kia lo conosceva bene e lo chiamò per chiarire il tutto. Tanto che il giorno dopo mi invitò a pranzo e si scusò, parlandomi di quanto fosse in crisi”.

In quell’annata negativa il Milan aveva la rosa ricca di calciatori dal carattere piuttosto acceso: Taarabt, Balotelli ma anche i vari Robinho, Muntari, Mexes e De Jong. Ma ciò non bastò per salvare una stagione nata male e finita non benissimo.

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