Acque discretamente agitate in casa Milan: la trattativa per il rinnovo stenta a decollare: sale il pericolo cessione
Non esattamente l’inizio di stagione che non solo speravano i tifosi, ma che dato il brillante pre-campionato pareva davvero potersi concretizzare. Arrivato a Milano accompagnato da uno scetticismo più legato alla delusione di non aver ingaggiato uno dei tanti tecnici di grido accostati al Milan (da Conte a Klopp passando per De Zerbi) che altro, Paulo Fonseca si era guadagnato la sua piccola porzione di fiducia grazie a delle amichevoli estive che avevano visto la sua creatura brillare.
Tutto inutile. O quasi. Sono bastati 270′ di campionato – all’interno dei quali il Milan ha raccolto solo due punti subendo la bellezza di sei gol – per mettere subito in discussione il lavoro del portoghese. Ma anche per puntare il dito contro quei campioni che, dall’alto della loro classe e del loro pedigree, avrebbero dovuto trascinare il gruppo fuori dalle sabbie mobili.
Sul banco degli imputati, oltre al solito Rafael Leao, stavolta ci è salito anche Theo Hernandez, il terzino francese protagonista, proprio con l’attaccante ex Lille, del discutibile episodio del cooling break dell’Olimpico trascorso in disparte rispetto al resto del gruppo. Una sorta di delegittimazione della figura dell’allenatore: questa è stata una delle interpretazioni, forse la più gettonata, del comportamento dei due campioni rossoneri.
Theo Hernandez, ecco i primi fantasmi sul rinnovo
Nel caso dell”ex Real Madrid però, i problemi sembrano afferire ad un’altra sfera. Quella contrattuale. Dopo un’estate passata a respingere gli assalti delle big d’Europa – Bayern Monaco in testa – il transalpino è chiamato a mettere nero su bianco il suo rinnovo di contratto col club di Via Aldo Rossi. Peccato che allo stato attuale le parti siano ancora lontane.
Come puntualmente riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’ infatti, ballerebbe ancora la bellezza di un milione di ingaggio annuo tra la richiesta dell’entourage del calciatore e il limite oltre il quale il Milan non può o non vuole spingersi.
Il francese ha dato la sua piena disponibilità a restare fino al 30 giugno del 2028 o 2029 ma con uno stipendio di 8 milioni a stagione. I vertici del club rossonero non vorrebbero spingersi oltre i 7. C’è da dire che ancora ci sarebbe tempo per limare le differenze – l’accordo attuale scade nel 2026 – ma la piazza è preoccupatissima di vivere una terza esperienza traumatica di un addio a ‘zero’ dopo le dolorose partenze di due pezzi da novanta come Gigio Donnarumma ed Hakan Calhanoglu.
L’alternativa, non troppo allettante, è quella di una cessione anticipata che sì, consentirebbe al Milan di incassare un ottimo gruzzolo, ma che lo priverebbe di uno dei leader tecnici ed emotivi della squadra.