Morata e l’approdo al Milan: “Deciso dopo un’intervista. Ho lottato contro la depressione”

Le dichiarazioni di Alvaro Morata che racconta un momento difficile della propria vita dal ritiro spagnolo, dove è impegnato in Nazionale

E’ un Alvaro Morata che si racconta a cuore aperto quello intervenuto ai microfoni di Cope. L’attaccante spagnolo, oggi al Milan, ha parlato a tutti dei momenti delicati della propria vita.

Morata contro la depressione
Morata (LaPresse) – MilanLive.it

L’ex giocatore dell’Atletico Madrid ha, infatti, spiegato di aver lottato contro la depressione e gli attacchi di panico: “Quando attraversi momenti davvero difficili, riporta Sky Sport, non importa quale lavoro fai o quale situazione ti trovi nella vita, hai una persona dentro contro cui devi lottare ogni giorno e ogni notte”. Il periodo complicato ha così spinto Alvaro Morata a lasciare la Spagna e ad approdare al Milan, facendo così ritorno in Italia: “Alla fine per me la cosa migliore era andarmene perché era una situazione che non potevo più sopportare”.

Morata prosegue nel suo racconto, : “Credo sia la prima volta che lo dico apertamente, ma sì, ho passato un periodo molto brutto e pensavo che non sarei stato in grado di giocare in campo. Siamo quello che si vede in TV e sui social media, ma è un mondo che spesso non è reale. Devi dare un’immagine perché è il tuo lavoro. E sì, ho passato un periodo molto, molto, molto brutto. Sono esploso e c’è stato un momento in cui non riuscivo ad allacciarmi le scarpe. Stavo correndo a casa perché mi si chiudeva la gola e ho iniziato a vedere sfocato”.

Morata, addio alla Spagna

Morata non ha nascosto, inoltre, di aver pensato di non poter giocare più: “Tre mesi prima degli Europei, pensavo se avrei giocato di nuovo una partita. Non ci sono riuscito, non so cosa mi sia preso. Non so cosa non andasse in me”.

Morata contro la depressione
Alvaro Morata (LaPresse) – MilanLive.it

“È molto complicato e molto delicato – prosegue Morata -, perché ti rendi conto che ciò che ami di più al mondo è ciò che odi di più. Era imbarazzante stare con i miei figli e uscire per strada. Ogni volta che andavo con loro succedeva qualcosa con le persone, a volte senza cattiveria”.

Infine conferma che dietro all’addio all’Atletico Madrid c’è anche il suo essere costantemente criticato dai media e dai tifosi. La Serie A, di fatto, lo rendono più libero e sereno rispetto al giocare nel campionato spagnolo: “All’inizio pensavo di rimanere perché lo volevo davvero, ma dopo un’intervista in cui ho detto quello che pensavo sono uscite notizie sproporzionate. Questo non mi succede in Italia”. Ci sono uomini all’immagine perfetta del calciatore, ma tutto noi spesso ce lo dimentichiamo.

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