Il Milan sta mostrando a tutti una gemma tenuta nascosta per troppo tempo inspiegabilmente
L’Hellas Verona è la squadra con la peggior difesa della Serie A eppure il Milan, per quasi 70′, non è riuscito a impensierirla in maniera seria, soprattutto nel primo tempo. Meglio nella ripresa anche grazie alle sostituzioni di Sergio Conceicao: fuori Sottil e Walker, dentro Rafael Leao e Alex Jimenez, cioè i due che hanno confezionato meravigliosamente l’azione che ha portato al gol di Santiago Gimenez. Il messicano non ha dovuto fare altro che allungare la testa e mettere il pallone in rete.
Resta la giocata acrobatica di Leao per servirlo, ma quello che ha illuminato gli occhi dei tifosi di San Siro è Alex Jimenez con la combo tocco di suola più scavetto per servire coi giri giusti il portoghese. L’ingresso dello spagnolo è stato decisivo forse anche più di Leao perché ha alzato il ritmo, l’intensità e ha portato un po’ più di imprevedibilità visto che, partendo da destra (nel ruolo di terzino), veniva dentro al campo fino ad arrivare anche dall’altra parte.
Alex Jimenez, perché così tardi?
Alex Jimenez viene spesso definito un equilibratore, figura necessaria per sostenere una certa struttura di gioco offensiva. Ma la realtà è che lo spagnolo è molto ma molto di più. Un giocatore versatile, un tuttofare che ogni allenatore vorrebbe avere in rosa, dotato di grandi doti sia tecniche che di corsa: un mix perfetto per un ragazzo che, a 19 anni, in questo momento è fondamentale e peccato che non sia presente nella lista Champions perché sarebbe stato parecchio utile.

A dargli spazio per la prima volta è stato Paulo Fonseca lo scorso 16 dicembre per Milan-Genoa: la scelta del portoghese in seguito alla pessima prova della squadra contro la Stella Rossa, con lo spagnolo e Mattia Liberali in campo dal primo minuto. Se il trequartista non si è poi più rivisto, l’esterno spagnolo, invece, da quel momento non è più uscito dalle rotazioni, ed è diventato pedina importante anche con Conceicao. La vera domanda da porsi è: considerato l’impatto così forte e immediato, perché Alex Jimenez ha visto il campo solo a dicembre inoltrato? Questo resterà uno dei (tanti) misteri irrisolti della stagione rossonera, ma meglio tardi che mai.