Il Milan perde a Bologna e dice fine alla propria stagione: la Champions League si allontana, ora il fallimento è completo
Avevamo detto più volte che raggiungere il quarto posto non avrebbe di certo salvato la stagione del Milan. Era il minimo sindacale per una squadra che gioca la Champions League ormai da diversi anni e che ha investito tantissimi soldi nelle ultime sessioni di calciomercato. Non raggiungerlo, invece, avrebbe reso una stagione fallimentare in un disastro completo e adesso, dopo la sconfitta contro il Bologna nel recupero della nona giornata di Serie A, siamo davvero vicini alla realizzazione. Gli uomini di Vincenzo Italiano dominano in lungo e in largo e ribaltano l’iniziale vantaggio di Rafael Leao.
I rossoneri non fanno tre passaggi di fila, non hanno alcuna base di gioco solida e, come sempre, vanno giù mentalmente alla prima difficoltà. A meno di clamorosi colpi di scena da qui ai prossimi mesi, la stagione del Milan, quando siamo a fine febbraio, si può già definire conclusa. Ed è la definitiva pietra tombale su un progetto tecnico iniziato due anni fa e che, fino ad oggi, ha raccolto soltanto delusioni e fallimenti, alla faccia del rock and roll e della nuova scuola di cui ha parlato Ibrahimovic nella recente intervista a GQ.
Il Milan è un totale disastro: game over a Bologna
Il Milan, senza più asterischi, è definitivamente all’ottavo posto in classifica con la miseria di 41 punti in 26 partite. Per rendere l’idea: la Roma, che nel frattempo ha cambiato tre allenatori e che qualche mese fa era in zona retrocessione, è ad un solo punto (40). La cosa peggiore in assoluto, però, è la distanza con quelle che stanno avanti: il quarto posto, occupato al momento dalla Juventus, è otto punti.

In questo momento, il Milan non è nemmeno in Conference League. Insomma, siamo di fronte ad un totale disastro. E ora non può tirarsi indietro dalle proprie responsabilità anche Sergio Conceicao: l’alibi del calendario ingolfato è ormai finito, ora c’è più tempo per lavorare e la squadra avrebbe dovuto fare passi avanti che finora non ha fatto. In più, c’è la gestione della rosa.
Perché Joao Felix gioca sempre e comunque anche a discapito di Leao e, come stasera, di Pulisic (l’uomo più importante della stagione rossonera)? Domande senza risposta, ma il destino del portoghese sembra segnato: a queste condizioni, non resta. Ma a pagare non dovrebbe essere soltanto lui ma anche chi, da ormai due anni, ha distrutto quanto costruito faticosamente da Maldini e Massara e ha riportato il Milan in quella che i tifosi chiamano Banter Era.