L’approdo di Paratici al Milan potrebbe saltare: fra le parti c’è già l’accordo ma l’inchiesta Prisma è ancora un problema. Tutto quello che c’è da sapere
Il Milan ha scelto Fabio Paratici per il ruolo di direttore sportivo. Nel corso di questa settimana c’è stato un importante incontro fra Giorgio Furlani e il dirigente a Londra; nelle ore successive, l’accordo verbale e quindi la decisione definitiva. Da quel momento i legali del Milan e di Paratici sono a lavoro per la stesure dei contratti e per l’inserimento di clausole legate alla situazione del dirigente in merito all’Inchiesta Prisma sulle plusvalenze della Juventus.
La squalifica di 30 mesi scadrà il prossimo 20 luglio, questo significa che, fino a quel momento, Paratici dovrà operare da direttore sportivo ma con alcune (e importanti) limitazioni. Ma non è l’unico ostacolo. Anzi, non lo è. Il vero problema è quello del prossimo 15 aprile, quando il GUP Gavoni si dovrà esprimere sul rinvio a giudizio. Ed è su questo che il Milan sta riflettendo: non solo per una questione operativa ma anche di immagine. A questo punto, l’accordo con Paratici potrebbe anche saltare.
Paratici-Milan a rischio: cosa sta succedendo
In attesa del 15 aprile quindi, momento chiave per l’arrivo di Paratici al Milan, come detto ci sarebbe in ogni caso una limitazione fino al 20 luglio. Fino a quel momento, come dice l’articolo 9 della giustizia sportiva, il dirigente non potrà: rappresentare la società di appartenenza, partecipare alle attività degli organi federali, accedere agli spogliatoi e, infine, avere colloqui e riunioni con tesserati e agenti sportivi.

Limitazioni importanti senz’altro, considerando anche che il Milan, per il prossimo 20 luglio, dovrà (si spera) aver fatto già una parte importante del lavoro sul mercato. Ma è un problema risolvibile perché ad operare ufficialmente potrebbero essere Furlani e Moncada, con Paratici a lavorare nel suo ufficio di Casa Milan. E se le cose dovessero andare storte il 15 aprile, a quel punto è facile immaginare un cambio di rotta da parte del club di via Aldo Rossi. Ma quali sono le alternative a Paratici?
La scelta più facile sembra essere Igli Tare, che era l’uomo scelto da Ibrahimovic prima che Furlani volasse negli States per parlare con Cardinale e imporsi. Attenzione però anche ad altre soluzioni: è sempre in corsa anche Tony D’Amico, il quale però dovrebbe prima liberarsi dall’Atalanta. Il direttore sportivo orobico ha già parlato con Furlani nelle scorse settimane: viene da anni di grande lavoro a Bergamo ed è un ottimo profilo.