Tare è fra i candidati più forti per il ruolo di direttore sportivo del Milan: se dovesse arrivare, si va verso un nome per la panchina

Il futuro del Milan è ancora un cantiere apertissimo. Nessuna decisione è stata già presa: Giorgio Furlani è alla ricerca del direttore sportivo, che sarà poi decisivo anche per la scelta dell’allenatore. L’estate scorsa ogni decisione importante è stata sbagliata, come era ampiamente prevedibile, e i risultati in campo si sono visti. Adesso non bisogna ripetere lo stesso errore e per questo l’arrivo di un direttore sportivo può solo fare bene a tutto il gruppo dirigenziale. Tutto sembrava fatto per Fabio Paratici poche settimane fa: il contratto dell’ex Juventus era pronto per essere solo firmato, poi un inatteso dietrofront.
In questi giorni sono tornati di moda i nomi di Igli Tare, l’uomo inizialmente scelto da Ibrahimovic prima del viaggio di Furlani a New York, e Tony D’Amico dell’Atalanta. Con il primo c’è stato un incontro di recente a Roma, ma da quel momento non ci sono stati ulteriori sviluppi. Con l’ex Lazio direttore sportivo, la scelta dell’allenatore potrebbe essere piuttosto indirizzata.
Tare al Milan? Un solo nome per la panchina
Il Milan sembra intenzionato a riportare un po’ di anima italiana in squadra dopo aver ignorato completamente questo aspetto negli ultimi anni. Tare non è italiano ma il suo percorso calcistico lo ha fatto principalmente da noi, da giocatore prima e da dirigente poi con la Lazio. Insomma, conosce bene il nostro campionato e sa cosa serve per fare bene. Inoltre, è abituato a lavorare con piccoli budget e a cercare intuizioni di mercato.

Per quanto riguarda la scelta dell’allenatore, anche questa, come tutte le altre, sarà condivisa con il resto dei dirigenti, e quindi Furlani, Ibrahimovic e Moncada. Tutti potrebbero essere d’accordo verso un’unica strada: Massimiliano Allegri. Libero dopo il pessimo recente percorso alla Juventus, il livornese è in attesa di una interessante proposta e quella del Milan potrebbe fare al caso suo.
Rilanciare i rossoneri, riportando serenità nell’ambiente e anche un certo ordine dal punto di vista tattico, potrebbe essere una motivazione allettante. I dubbi su di lui però restano: alla Juventus non è riuscito a portare a casa i risultati, nonostante la sua filosofia, non ha valorizzato nessun giocatore della rosa e soprattutto ha confermato le sue difficoltà nell’avere una proposta di gioco in linea con le richieste del calcio moderno. Vedremo se, nonostante questo, il Milan andrà comunque fino in fondo a questa possibilità.