Le turbolenze di questi giorni in casa azzurra spostano gli equilibri della Serie A, potrebbe partire il cosiddetto ‘valzer delle panchine’.
Sono giornate di tumulto in tutta Napoli e provincia. Hanno fatto rumore le parole proferite dal tecnico dei partenopei, Antonio Conte, prima e dopo la sfida in trasferta a Monza che ha permesso alla compagine campana, vincendo, di agganciare l’Inter sulla vetta della classifica di Serie A.
Il trainer salentino pare essere insofferente ad alcune situazioni strutturali che impedirebbero agli azzurri di restare perennemente competitivi nel nostro Paese e in Europa. “Alcune delle cose dette a inizio stagione le confermo, altre non posso. In questi mesi qui ho capito che tante cose non si possono fare”. Le sue parole echeggiano ancora e sono in tanti a domandarsi quanto possano essere indicative sul suo prossimo futuro.
A maggior ragione in virtù del fatto che, come detto poc’anzi, dopo il successo di misura in Brianza Conte non ha affatto stemperato i toni. Anzi, ha rincarato la dose: “Con me crescono le aspettative e me ne faccio carico. Però non sono stupido se non ci sono i mezzi necessari per farlo…”
Conte di nuovo alla Juve? Ci sono tanti indizi…
A fronte di tutto ciò, sono in tanti a leggere queste dichiarazioni come una strizzata d’occhio alla Juventus che, con o senza qualificazione in Champions, a fine anno non confermerà Tudor. Da calciatore Conte è stato un’autentica bandiera della Vecchia Signora e pure nelle vesti di coach si è reso protagonista di un triennio a dir poco vincente.
Sadaude sabauda? A dar credito a questa tesi ci ha pensato uno dei suoi storici collaboratori, ovvero Massimo Carrera che attualmente è fermo dopo l’esonero patito a settembre ad Ascoli, in serie C. Carrera era facente parte dello staff di Conte sia nell’esperienza juventina che in quella alla Nazionale italiana.
Intervenuto in trasmissione sull’emittente ‘Radio Bianconera’, Carrera ha parlato a chiare lettere senza mezzi termini: “Difficile interpretare le parole di Antonio. O è uno sfogo attraverso il quale chiede di più a De Laurentiis, o vuole andare via. Io sarei disposto a fare il secondo di Conte, io sono tifoso bianconero”.
A Carrera va riconosciuta l’onestà di essersi sbilanciato senza mezzi termini, ma forse proprio in virtù di ciò significa che il discorso con la proprietà è già ben intavolato non solo per l’allenatore frontman, ma anche per tutto lo staff. Carrera prosegue: “Dopo Calciopoli, il gran merito della rinascita è stato di Conte. Sarebbe bello tornare dove ho sempre giocato e allenato, sarebbe un bel regalo per me. Bisogna conoscere questo mondo, io ho il sangue bianconero”.
Con Conte indirizzato in maniera chiara e cristallina verso Torino, logico pensare ad un riposizionamento difficilmente pronosticabile solo pochi mesi fa sulle panchine. Il Napoli potrebbe puntare Gasperini in uscita dall’Atalanta o, perché no?, anche Sérgio Conceição che difficilmente rimarrà in sella al Milan.