Si sta delineando un clamoroso scenario in casa rossonera: i tifosi lo temono ma è più vicino alla realtà di quanto si pensi
Di colpi di scena in casa Milan ne abbiamo visti parecchi negli ultimi anni. Scelte inaspettate, strane e, spesso, incomprensibili. I risultati sul campo dimostrano che più di qualcosa è andato storto, soprattutto l’estate scorsa. E infatti, dopo quattro anni di fila, i rossoneri non giocheranno la Champions League e chiuderanno il campionato probabilmente al nono posto in classifica. La magra consolazione può arrivare dalla Coppa Italia, ma vincere questo trofeo non sposterebbe di molto il giudizio negativo su questa annata.
Bisogna ricostruire, ripartire da zero e da mesi, ormai, si parla dell’affannosa ricerca di un direttore sportivo da aggiungere all’organigramma: una figura che manca tremendamente dai tempi di Frederic Massara e che, ad un gruppo di lavoro che, finora, ha sbagliato tutto, potrebbe soltanto far bene. Prima era Paratici (col quale si è fatto un nuovo tentativo, a vuoto, nelle ultime ore), poi Igli Tare e adesso Tony D’Amico; con tutti ci sono stati degli incontri, nessuno ha convinto al 100%. E adesso sta prendendo corpo un’altra ipotesi. Che, nel caso si realizzasse, non ci sorprenderebbe.
Direttore sportivo, clamoroso scenario: il Milan ci pensa davvero
Secondo quanto scrive la Gazzetta dello Sport di oggi, c’è un clamoroso scenario che rischia di diventare realtà a breve: che non arrivi nessun direttore sportivo. I rossoneri potrebbero quindi rimanere così come sono: Furlani amministratore delegato, Moncada uomo mercato e Ibrahimovic consulente della proprietà. La stessa struttura che ha trascinato il Milan da uno Scudetto e una semifinale di Champions League al nono posto in classifica, per intenderci.

Se alla fine il direttore sportivo davvero non arriverà, allora sarà necessario la maggior definizione dei ruoli, ma questo cambierebbe molto poco. L’attuale gruppo di lavoro ha dimostrato grosse difficoltà e lacune nella gestione di un club importante come il Milan: tutte le scelte importanti sono state sbagliate e quelle giuste (come ad esempio Reijnders e Pulisic) si contano sulle dita di una mano.
Ecco perché lo scenario che si sta delineando, sempre più probabile considerando che il tempo passa e nessuna scelta è stata ancora presa, è quello più temuto dai tifosi. Se dovesse andare a finire così, la speranza è che tutti abbiano fatto tesoro dell’esperienza di quest’anno e aver capito gli errori commessi e come ripartire al meglio. Il primo punto riguarda l’allenatore: serve un nome importante, costi quel che costi, altrimenti il nono posto di quest’anno non sarà servito a nulla.