Ancora Zvonimir Boban. L’ex dirigente del Milan parla di Paolo Scaroni e Giorgio Furlani. Ecco le sue parole da Longoni

I tifosi del Milan erano in attesa della seconda parte dell’intervista di Zvonimir Boban ai microfoni di di Andrea Longoni, su Milan Hello, su YouTube.
Si parla di Giorgio Furlani e Paolo Scaroni e le parole del croato sono chiaramente destinate a far discutere. Sul presidente del Milan, Boban si esprime in quesa maniera: “Una persona che non dovrebbe mai essere nel calcio. Non c’entra nulla col calcio. Però sai, certe persone per i poteri che hanno avuto e dalle posizioni che hanno avuto non si sono mai veramente chieste profondamente, non hanno mai creato quella struttura spirituale per chiedersi: ma è giusto che io vada di la? Perché si va ovviamente verso interessi. Ma il Milan?… Non c’entra nulla col Milan”.
Poi aggiunge – “Seppur sia comunque un grande manager, ha avuto grandi successi. Io non ho seguito la sua vita così come lui non ha seguito la mia. Una volta si doveva andare in Lega Calcio e lui non riusciva. Eravamo allo stadio, io gli davo del lei perché lo tenevo abbastanza distante, Maldini gli dice: “Paolo, per Zvone questo è stato il suo pane negli ultimi anni, ha fatto le istituzioni, conosce la Lega, sa fare queste cose”. Poi avevo anche nel contratto questi di doveri di rappresentanza, ma non me ne fregava nulla perché dovevamo sistemare altre cose. E Scaroni fa: “Ok, allora mandami il tuo curriculum…” (ride, ndr)”.
“L’ho mandato a quel paese e l’ho buttato via dall’ufficio. Gli ho detto: “Che ca**o ci fai tu nel calcio?”. Mi ha detto: “Perché dovrei sapere quello che hai fatto tu nella vita?”. Va bene (ride, ndr). Non devi, ma allora neanche io ti devo portare rispetto. Ma l’ha detto in una maniera naturale, neanche rendendosi conto secondo me. Non è che me la sono presa dopo, ma al momento ho reagito prendendo e buttandolo fuori dall’ufficio. Ecco, questo penso di Scaroni”.
Furlani, Boban: “E’ un milanista vero”

Poi si parla anche Giorgio Furlani. Ecco il pensiero di Boban: “E’ un milanista, un vero milanista, ma a modo suo. Lui è stato costruito diversamente. Lui è stato un matematico, un businessman di un fondo e quella è la sua maniera di vedere le cose, non riesce a distinguere bene quello che per noi rappresenta il Milan. Però l’ha tifato tutta la vita, l’ho conosciuto già prima e non è in discussione. Poi lui ha i suoi capi a cui risponde religiosamente, dimenticandosi della passione, dello sport, del calcio, di tutto quello che è appartenenza, di tutti gli altri valori che sono il Milan per tutta la gente normale che ama il Milan. Lì non ci arrivi, lui è proprio quadrato come manager e basta”.
Così Boban puntualizza: “Non sa fare calcio, quali competenze ha Giorgio Furlani per fare calcio? Ed è normale. Dovrebbe circondarsi di persone che capiscono di calcio. Uno che ha capito tanto l’ha mandato via. Anche lui avrebbe dovuto porsi domande, capire cos’è il bene del Milan e che Maldini e Massara erano un bene del Milan. Era protezione tecnica, per non dire della rappresentanza del simbolismo che Paolo in sé porta. Gli rimprovero più quello che il fatto che sappia o non sappia… Non sa. E lui pensa che Moncada sa tutto. Questo è il fatto. Perché lo scouting per lui basta per capire tutto. Allenatore? Figurati, allenatore grande o meno vediamo: questo è il budget e via, sono uguali. Non danno importanza a queste cose perché non sanno fare calcio. Non hanno idea”.