Le ultime sul futuro del Milan: dal Direttore sportivo all’allenatore. Il Diavolo deve fare in fretta per non essere indietro nella rivoluzione

Questi sono inevitabilmente i giorni in cui il Milan e chi ci lavora verrà messo in discussione. Dall’allenatore passando per i dirigenti e i calciatori, nessuno si salva. E’ evidente, però, che Giorgio Furlani, Zlatan Ibrahimovic e Geoffrey Moncada, salvo clamorosi colpi di scena, saranno ancora in via Aldo Rossi a lavorare.
E’ proprio quesa la preoccupazione principale dei tifosi rossoneri, che dopo il fallimento, gli artefici principali di questa annata disastrosa non facciano nulla di davvero concreto per migliorare il Milan. In realtà il popolo del Diavolo non chiede molto se non un grande allenatore, come Antonio Conte, e un Direttore sportivo all’altezza della situazione. Ma Giorgio Furlani non ha mostrato alcuna fretta nel mettere le mani sul suo Ds.
Ds e allenatore: il punto della situazione

Non bisogna perdere tempo, però, per ripartire: “Bisogna farlo da un allenatore vero. Io non penso che ci siano tantissimi tecnici. Io ti ho fatto da un po’ di settimane, ti direi da qualche mese, il nome di Sarri da inserire in questa lista“, ammette Alfredo Pedullà ai microfoni di SportItalia, che poi fa il punto sul Direttore sportivo: “Se lego la presenza di Tare al Milan? Era invitati proprio tutti. Tare se lo vuoi prendere lo prendono. Poi se domani mattina loro ci spiegheranno perché non l’hanno preso nei due mesi precedenti in cui avrebbero potuto prenderlo”.
Le attenzioni poi si spostano su Tony D’Amico che appare il preferito di Giorgio Furlani: “Dobbiamo vedere come finirà a Bergamo con D’Amico – prosegue Pedullà -. Le ultime notizie sono che l’Atalanta se D’Amico decidesse di andar via non lo tratterebbe con la forza, al netto delle dichiarazioni di qualche settimana fa di Percassi, che legittimamente con una squadra in corsa per un obiettivo ha detto che D’Amico non si tocca”.
Ma non ci sono ancora certezze su D’Amico: “Può darsi anche che non lo prendano. E soprattutto D’Amico era legato a Gasperini, che il patron Pecassi cerca di confermare, che non è da escludere. Quindi è una partita aperta, perché Percassi vorrebbe confermarlo, è collegato a D’Amico ed anche agli altri allenatori”. Finito il campionato avremo certamente maggiori certezze in merito