Le dichiarazioni dell’ex rossonero sul momento dei rossoneri: da Maignan a Maldini, tutte le sue parole

Marco Amelia, a margine della dodicesima edizione del Memorial Claudio Lippi, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti, facendo il punto della situazione sul Milan. Sono davvero tanti gli argomenti trattati dall’ex portiere, con il quale si è analizzato subito il momento del Diavolo: “Da tifoso, una stagione come questa non può essere considerata sufficiente. La rosa è più forte di quanto ha dimostrato. Serve ritrovare lo spirito vincente che ha sempre caratterizzato il Milan”.
Fiducia in Ibrahimovic – “Sta lavorando per trasmettere questo messaggio, anche se non è facile spiegarlo a chi non ha vissuto certi anni. Questa annata potrebbe servire come base per ricostruire. Il Milan ha qualità e l’ha mostrato anche nei derby. Sono convinto che l’anno prossimo sarà protagonista. Ha tutte le carte per tornare in corsa, anche se ora sembra lontano”.
Immancabile arriva una dichiarazione su Paolo Maldini, che i tifosi vorrebbero rivedere in rossonero: “E’ la storia del Milan, c’è poco da dire. Da dirigente ha fatto ottime cose, anche se non so cosa sia successo davvero tra lui e il club. Non essendo all’interno, non posso giudicare. Ma la mia stima per lui è totale, come uomo, calciatore e dirigente. Certo è che figure come la sua fanno bene al calcio. Sono sicuro che, qualunque cosa accada, Paolo resterà il primo tifoso del Milan”.
“Ibra sa bene cosa serve”

Andando oltre a Maldini, è sotto gli occhi di tutti che al Milan manchi quel sano milanismo, che negli anni ha fatto la differenza: “I dirigenti, in particolare Ibrahimovic, stanno cercando di riportare quella mentalità vincente che ha fatto grande il Milan. Zlatan sa bene di cosa parliamo, perché l’ha vissuta e l’ha fatta sua. Oggi i giovani, anche se talentuosi, sono spesso distratti da mille stimoli esterni e devono imparare a concentrarsi sul Milan. Lo spirito rossonero lo respiri appena imbocchi la strada verso Milanello. Di italiani ce ne sono e ce ne saranno all’altezza di vestire questa maglia. Serve entusiasmo, visione e voglia di ricostruire. E anche capacità di accettare le critiche: fa parte del gioco”.
Un’ultima battuta su Donnarumma, pronto a sfidare l’Inter in finale di Champions League: “A Gigio voglio bene e gli auguro il meglio. Poi, insomma, si dice che bisogna tifare per le italiane (sorride, ndr.), ma io ho giocato cinque anni nel Milan, quindi tifare Inter mi viene davvero difficile! Sarà più facile fare il tifo per Donnarumma”.