Tare punta su Italiano per la panchina dei rossoneri: quattro acquisti e modulo stile Bologna, nasce un nuovo Milan

Il Milan riparte da Igli Tare. La lunga ricerca, durata più o meno tre mesi, è arrivata alla fine: dopo aver incassato diversi no da parte di altri candidati (Paratici, Berta, D’Amico), Giorgio Furlani ha scelto quello che aveva proposto all’inizio Ibrahimovic con il benestare di Cardinale. Il dirigente occuperà la casella rimasta vuota per due anni in seguito all’allontanamento di Frederic Massara: un innesto importante perché porta competenza, conoscenze ed esperienza in una società che ha grosse lacune (e le ha dimostrate tutte nelle ultime stagioni).
Il grande punto interrogativo è il margine di manovra che avrà l’albanese, se avrà l’importanza di incidere o se, invece, verrà ingabbiato da soliti paletti e inutili dibattiti interni. Lo capiremo fin da subito perché c’è da scegliere il nuovo allenatore: Sergio Conceicao, che non parlerà domani in conferenza stampa (e, da squalificato, potrebbe quindi non parlare più da allenatore rossonero), ha poche chance di restare dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia. Si cerca un nuovo tecnico (il terzo in un anno), meglio se italiano. E, a proposito, Vincenzo Italiano sembra in pole.
Nasce il Milan di Italiano: acquisti e modulo, come cambia la squadra
Colui che ha battuto Conceicao in finale di Coppa Italia potrebbe quindi prendere il suo posto. Il Bologna però non vuole ripetere un Thiago Motta bis e sta lavorando anche in questi giorni ad un rinnovo. Starà al tecnico scegliere cosa fare: la chiamata del Milan è importante, ma potrebbe anche scegliere di dare continuità al progetto coi rossoblu, dove sa di poter contare su una struttura societaria di altissimo livello.

Con Italiano in panchina, si può ipotizzare un nuovo Milan con quattro acquisti e una proposta di gioco completamente diversa. Vincenzo è un allenatore che ama avere il controllo del gioco, che non scende a compromessi e porta avanti le sue idee con forza. Sono questi gli ingredienti che gli hanno permesso di raggiungere grandi risultati con la Fiorentina e, adesso, con il Bologna. E sono anche quelli che convincono Tare e il Milan. Per fare il suo calcio, però, c’è bisogno di apportare delle modifiche alla rosa e di inserire altre caratteristiche. Per il nuovo direttore sportivo ci sarà grande lavoro da fare, anche perché c’è bisogno di sostituire alcuni giocatori. Ad esempio, bisognerà capire la situazione Theo Hernandez: in caso di cessione, il nome del sostituto è già pronto.
Via Reijnders, doppio colpo a centrocampo
Tare infatti ha una certa stima di Udogie, protagonista ieri in finale di Europa League vinta con il suo Tottenham. Il Milan potrebbe riportarlo in Italia con un’offerta da più di 30 milioni. Servirà sicuramente, invece, un nuovo difensore centrale: Tomori va verso l’addio, Thiaw potrebbe ricevere qualche offerta importante e su Pavlovic bisogna fare delle riflessioni (ma nel sistema difensivo di Italiano ci starebbe benissimo): un nome interessante può essere Gila, difensore della Lazio che Tare ovviamente conosce benissimo. In questi anni in Italia è cresciuto tantissimo, sia dal punto di vista tecnico-tattico che caratteriale e di esperienza.
L’attaccante sarà Santiago Gimenez, l’investimento di 35 milioni fatto a gennaio. Ma servono acquisti a centrocampo, soprattutto se Tijjani Reijnders dovesse essere ceduto al Manchester City: coi soldi incassati, il Milan potrebbe spingere definitivamente su Samuele Ricci del Torino, monitorato da diverso tempo e primo obiettivo. In un 4-2-3-1, si deve pensare anche ad un trequartista, e chissà che Tare non provi a riportare in Italia il grande Milinkovic-Savic, trasferitosi in Arabia Saudita da qualche anno ma ancora pronto per l’Europa. Aveva sfiorato il Milan nel 2018 con Leonardo.