Al Milan arriverà Tare, ma non basta: per riportare senso di appartenenza e valori, ecco il perfetto sostituto di Maldini

Ieri a San Siro abbiamo visto qualcosa di storico: la protesta forte e decisa, ma pacifica, dei tifosi rossoneri. L’iniziativa della Curva Sud è stata accolta da tutta la tifoseria, quella che conta. E quindi esclusi gli spettatori occasionali (per la maggior parte turisti, i preferiti di RedBird). Prima la contestazione a Casa Milan: oltre 5000 tifosi sono accorsi nella piazza della sede per protestare contro questa società, incapace non solo di ottenere risultati ma anche di dare identità e rispettare i valori del club. Dall’addio di Paolo Maldini in poi, è iniziato il declino: e di certo non può essere un caso.
Quanto costruito da lui e Massara faticosamente in tanti anni è stato demolito in sole due stagioni: da uno Scudetto e una semifinale di Champions all’ottavo e forse nono posto e quindi fuori da ogni competizione europea. Un tracollo che tutti avevano previsto in seguito alle assurde decisioni prese dai dirigenti, in primis Giorgio Furlani, amministratore delegato e quindi primo responsabile.
Il Milan ha bisogno di valori e senso d’appartenenza: l’uomo giusto per la rinascita
Si proverà a colmare la grave assenza di competenza con l’arrivo di Igli Tare, scelto come direttore sportivo. Si tratta di una figura che manca da due anni (dall’addio dell’ottimo Massara) e inspiegabilmente ignorata. Dopo la solita lunga telenovela, e le solite dannose diatribe interne, la scelta è ricaduta sull’ex Lazio. Che era il nome fatto da Ibrahimovic tre mesi fa, poi il viaggio di Furlani da Cardinale per imporsi sullo svedese, una serie di provini, una serie di no incassati, e quindi il ritorno al punto di partenza.

Tare è un ottimo dirigente, preparato e competenze, ed è sicuramente ciò che serviva al Milan, ma solo se gli verrà dato margine di manovra e possibilità di scelta. Deve essere lui a decidere allenatore e giocatori, oltre a creare un feeling con la squadra, e nessun altro. Se si verificherà questo, allora farà sicuramente bene, altrimenti verrà inghiottito anche lu. i dal buco nero milanista. Ma il solo Tare non basta: al Milan continua a mancare senso di appartenenza e identità, e quindi nessuno che possa trasmettere questi valori a Milanello come faceva Maldini ogni giorno.
Si sperava in Ibrahimovic, ma è evidente che non è una sua priorità. Il Milan dovrebbe affidarsi a chi conosce l’ambiente, a chi ha empatia e doti comunicative e sostituire degnamente Maldini. Il profilo di Massimo Ambrosini è in linea con questa necessità e lo dimostra ogni volta che parla di Milan su DAZN. Ma la sensazione è che le sue competenze siano incompatibili con il Milan e di oggi e con il calcio in generale.