Le ultimissime sul futuro di Massimiliano Allegri. Il tecnico sarà il nuovo allenatore del Milan: il punto della situazione

E’ tutto fatto, Massimiliano Allegri si appresta a diventare il nuovo allenatore del Milan. Il tecnico livornese metterà nero su bianco proprio in questi istanti. Come confermato a MilanLive.it, proprio in questi istanti è in corso un incontro per chiudere definitivamente la trattativa.
Ora non ci sono più dubbi: Allegri firmerà un contratto di 2/3 anni a oltre cinque milioni di euro netti a stagione più bonus. Bonus legati alla qualificazione alla prossima Champions League e alla conquista dello Scudetto.
Milan, parla Galeone: il Diavolo riparte da Allegri

Con Massimiliano Allegri nuovo allenatore del Milan, torna a parlare chi lo conosce bene. Giovanni Galeone, intervenuto ai microfoni di 7Gol, ha spiegato il sì al Diavolo: “Max preferirebbe Milano piuttosto che Napoli. Lui conosce molto bene l’ambiente rossonero e se ci fosse Galliani sarebbe già lì. Sponda inter? Attenzione perché se Simone Inzaghi vincesse la Champions secondo me andrebbe via e allora Allegri sarebbe l’ideale a subentrare”. (Intervista di qualche ora fa)
Poi si passa a dar forma al Milan di Massimiliano Allegri: “Come giocherebbe? Con un 4-2-3-1 e ci vorrebbero 3-4 rinforzi, sopratutto in difesa dove Pavlovic ha dimostrato di non essere all’altezza. Leao sarebbe valorizzato da Max anche Pulisic, sarebbero i suoi punti fermi. Anche Theo secondo me con lui cambierebbe atteggiamento, ricordiamo che anche Pogba non era facile da gestire. Se può conquistare lo scudetto il Milan con Allegri? Sicuramente può giocarselo”.
L’approdo al Milan di Allegri è dovuto anche al fatto che Conte è sempre più vicino a rimanere al Napoli: “Rifletterei – affermava Galeone due giorni fa a La Gazzetta dello Sport – E comunque, visto che non sono Conte, osservo: se andasse via non mi sorprenderebbe e capirei. Cos’altro di più si può fare dopo aver vinto uno scudetto al Napoli, avendo avuto all’inizio un organico da quarto posto, al quale poi è stato tolto Kvaratskhelia? E poi, sta nelle sue strategie vincere e lasciare”.
Poi arriva una battuta su Inzaghi e lo Scudetto: “Se Inzaghi vince la Champions, tutto bene. Ma se dovesse perderla, si finirebbe per dimenticare che in tre anni è andato due volte in finale: le sconfitte lasciano ferite”.
Ha avuto un epilogo giusto, questo campionato?
“Il campo premia chi ha meritato. E’ stato insolito, onestamente: con 82 punti, in genere, non diventi campione d’Italia. E se fossi in Sarri, tanto per stare al giochino, ripensare che 91 punti non siano bastati per riuscirci mi farebbe ancora assai male”.