Allegri è pronto a rivoluzione il Milan e Milanello, la rivoluzione dell’allenatore ripartirà da quattro punti
A grande sorpresa, il Milan ha scelto Massimiliano Allegri come allenatore per la prossima stagione. La stagione appena conclusa è stata un totale disastro, un fallimento in piena regola firmato Giorgio Furlani e Gerry Cardinale. Il mancato quarto posto, e quindi senza qualificazione alla prossima Champions League, è una bella mazzata per RedBird, che vede in quell’obiettivo come unico e indispensabile da raggiungere ogni anno (vincere titoli è solo un di più). Ed è questo, oltre alla voglia di calmare le acque nell’ambiente e accontentare i tifosi (reduci dalla pacifica ma dura protesta prima di Milan-Monza), è stato un elemento decisivo per la scelta del livornese.
Allegri è un allenatore anacronistico: se il calcio sta andando in una chiara direzione, lui va all’opposto e non ha mai dato segnali di cambi di rotta. Le sue squadre non hanno una proposta di gioco all’altezza e non è un allenatore che valorizza il talento e le qualità dei giocatori. Ma è un tecnico che, in un modo o nell’altro, di riffa o di raffa, l’obiettivo minimo lo raggiunge e quindi la Champions con lui è al sicuro (e ci aspettiamo anche molto di più senza impegni europei). Dal punto di vista del campo ha davvero poco da trasmettere, ecco perché è pronto a farlo dal punto di vista disciplinare.
Le regole di Allegri
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, il lavoro di Allegri durante l’estate si concentrerà soprattutto sul riportare un po’ di ordine a Milanello dopo un anno in cui si sono visti casi su casi, spesso irrisolti, a partire dalla questione Cooling Break di Theo Hernandez e Rafael Leao in occasione di Lazio-Milan di inizio stagione. Scene che Allegri non vuole vedere in alcun modo, e per questo è pronto a fare una rivoluzione disciplinare su quattro punti.

Il Milan non lavorerà molto su principi di gioco e calcistici con Allegri ma piuttosto sulla gestione ottimale del gruppo, che si baserà su queste quattro regole:
- Regole precise;
- Disciplina;
- Rispetto degli orari;
- Comportamenti ineccepibili.
Allegri non è mai stato un sergente di ferro, come scrive la Gazzetta dello Sport. Anzi, con i suoi giocatori ha sempre cercato un rapporto molto amichevole e anche di affetto. Sono questi i suoi principi ed è su questo che si concentrerà gran parte del suo lavoro in estate e durante la stagione, anche perché dal punto di vista calcistico non ha molto da trasmettere.