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Non è colpa di Leao: critiche esagerate, ecco perché

Il portoghese torna al centro dell’attenzione. Il desiderio resta quello di continuare a metterlo in discussione

Leao esulta con la maglia del Milan
Ossessione Leao, l’equilibrio non esiste: critiche esagerate, la colpa non è sua (LaPresse) – MilanLive.it

Eh già, siamo ancora qua… Sono bastati due spezzoni contro due big del campionato dopo oltre 40 giorni di stop per aprire il fascicolo Rafa Leao. Niente di nuovo: i suoi haters, i suoi critici più efferati, gli invidiosi e tutti colori che come unico hobby hanno quello di aprire la bocca per attaccare, erano lì pronti a prendersela col portoghese.

Con un Milan che convince e vince, la discussione legata al rinnovo di Mike Maignan non può certo bastare: occorre trovare un argomento più forte, un argomento che divida e faccia discutere maggiormente.

Non certo Estupinan sul quale la critica è unita così come su Santiago Gimenez, che non è stato protagonista di un inizio di stagione entusiasmante. Su Nkunku invece si è deciso di tacere: ci è stato detto che è arrivato in ritardo di preparazione, ma se lo fosse stato Rabiot siamo certi che sarebbe stato gettato subito nella mischia a prescindere.

Per l’ex Chelsea non è stato così e il motivo lo si è capito quando lo abbiamo visto in campo. Qualche minuto buono contro il Bologna e poi tanta fatica anche nel match con il Lecce in cui ha trovato il gol. A bilancio pesa più di Rafa Leao, ma la critica pensa solo al portoghese. Un ossessione, un vero e proprio tormento per tutti quelli che dall’alto della loro immensa conoscenza pensano che Leao stia gettando volontariamente il suo talento.

Leao in discussione? Ne gioverebbero solo gli avversari

Leao non diventerà mai un fenomeno e ciò significa che il Milan e i suoi tifosi se lo potranno godere ancora per molto. Il portoghese è capace di giocare partite spettacolari e partite in cui ti fa arrabbiare.

Con Massimiliano Allegri si è deciso di intraprendere una nuova strada, quella che dovrebbe portarlo a giocare come centravanti. Ci vuole pazienza per acquisire certi automatismi (il tecnico portoghese nonostante le urla in campo dimostrerà di averne, far rendere il 10 è un suo cruccio), ma Leao forse un bomber non lo sarà mai.

Leao con la maglia del Milan
Leao in discussione? Ne gioverebbero solo gli avversari (LaPresse) – MilanLive.it

Servirebbe migliorare alcuni fondamentali in cui ha sempre mostrato di avere lacune, come il tiro. I movimenti contro la Juve sono stati quelli giusti e questo fa ben sperare.

Ma con Leao, come detto, la pazienza non esiste. Non esistono scuse anche se è stato fuori più di 40 giorni. Ma con il numero 10 non c’è nemmeno equilibrio: in estate ci dicevano fosse cambiato, tanto che i fantallenarori lo hanno strapagato. Ora è uno scarto da gettare nell’immondizia.

C’è così chi lo ha già messo spalle al muro: ma i numeri di Leao sono paragonabili a quelli di Christian Pulisic, è sempre arrivato in doppia doppia cifra (reti e assist), garantendo più di 20 gol totali. Non basta, perché tutti volevano che diventasse un fenomeno così da vederlo andare lontano da Milano.

Leao è questo, prendere o lasciare. Anche se, anche se dove segnare 30 gol. Sarebbe l’ora che tutti lo capissero. Questo Leao, però, non è certo peggio di Nkunku e Gimenez che non sono stati messi spalle al muro, chissà perché…

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