Il portoghese è stato autore di un più che buona prestazione che in pochi hanno sottolineato. Non mancano i critici, ma il dieci di Allegri sbaglia sempre megno

Cinque gol e un assist in otto partite giocate. Ogni 78 minuti, Rafa Leao ha lasciato il segno in un match stagionale del suo Milan. Difficile chiedergli di più, ma dal portoghese, molti sostenitori, che si professano rossoneri, vogliono la luna.
Il numero dieci del Diavolo da quando è tornato a giocare dal primo minuto ha sempre lasciato il segno, a parte la gara contro l’Atalanta, in cui ha fatto male al pari di altri suoi compagni.
Rafa Leao anche ieri, contro il Parma, è stato il migliore. Non è stato autore di una prestazione perfetta, ma ha fatto la differenza: si è confermato un abile rigorista (non può certo essere qualcosa da poco visti i precedenti) e ha fornito assist al bacio per i compagni, mandandoli in porta. Ha dialogato con essi mettendosi a disposizione della squadra, giocando sia a sinistra, dove indubbiamente si trova meglio, ma anche nel ruolo di centravanti, riuscendo a tratti a far quel lavoro sporco che deve fare un attaccante. Gli era riuscito decisamente meglio contro la Roma, ma Leao cresce e lo fa di partita in partita.
Milan, Leao al centro del progetto: gli scettici zittiti
Ma siamo certi, che qualcuno troverà qualcosa per andargli ancora una volta contro. Qualcuno ossessionato dal miglior giocatore del Milan, al pari di Christian Pulisic e Luka Modric, avrà già notato qualcosa che Rafa Leao avrebbe potuto far meglio.

Chi sta dalla parte del portoghese è ormai abituato a queste prese di posizioni su di lui. Ma ieri i colpevoli del pareggio, che sa di sconfitta, sono ovviamente altri. Leao, invece, rappresenta quella luce in fondo al tunnel al quale aggrapparsi per credere di poter vincere qualcosa.
Il portoghese dalla prossima partita potrà finalmente giocare con l’altro top player della squadra, Chris Pulisic, per formare quella coppia mai vista dal primo minuto in campionato. Quella coppia che manda finalmente in panchina sia Christopher Nkunku che Santi Gimenez, incapaci di fare la differenza in queste partite.
Per loro il tempo è scaduto. Gli infortuni degli altri, gli hanno permesso di giocare spesso titolare ma non hanno sfruttato l’occasione. E’ dunque tempo di accomodarsi in panchina e lasciare spazio al due delle meraviglie.





