Paradosso Inzaghi: quanti problemi nella gestione degli attaccanti

Filippo Inzaghi (getty images)
Filippo Inzaghi (getty images)

La Gazzetta dello Sport di oggi svela un paradosso piuttosto incredibile in casa Milan, soprattutto se si pensa al passato di Filippo Inzaghi. Bomber d’altri tempi, con un senso del gol pazzesco e portatore sano di reti e numeri dalla sua parte sempre straordinari. L’ex numero 9 del Milan, dalle gioie ottenute sul campo è passato alle fatiche da allenatore, l’ardua impresa di gestire un gruppo importante e scomodo come quello rossonero e dargli persino un’identità di gioco.

 

A sorpresa, il reparto che meno funziona nel suo Milan è quello d’attacco, inusuale per un ex bomber cresciuto a pane ed esultanze. Jeremy Menez a parte, che gode di stima incondizionata grazie ai suoi 15 gol finora realizzati in campionato, gli altri bomber che si sono succeduti in campo hanno reso sempre al minimo ed è scoppiato persino qualche malumore. Il primo a lamentarsi fu già dopo poche giornate Stephan El Shaarawy, messo fuori troppo presto da Inzaghi ed infelice delle troppe panchine. Poi ci sono messi gli infortuni a bloccare la sua stagione.

 

Anche Giampaolo Pazzini ed Alessio Cerci hanno mostrato insoddisfazione nella gestione del reparto da parte del mister, rimproverato inoltre dalle parti di Arcore anche per aver fatto fuori Mattia Destro, bomber sul quale a Milanello puntano molto, nel match contro il Verona. Una gestione impervia dei propri attaccanti, autori solo di 26 reti in campionato divisi in otto elementi. Senza pensare a gente come Torres e Niang che appena hanno lasciato il Milan sono tornati ad essere incisivi e fondamentali sotto porta. Un Inzaghi così in difficoltà col reparto offensivo proprio non ce lo aspettavamo.

 

Redazione MilanLive.it

 

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