Savicevic: “Consigliai Jovetic a Braida, lo vedrei bene al Milan”

Dejan Savicevic
Dejan Savicevic (©Getty Images)

CALCIOMERCATO MILAN NEWSDejan Savicevic è stato un grande campione dalla fine degli anni ’80 fino a metà anni ’90. Un giocatore di talento, estro e fantasia come pochi in Europa.

Il Milan se ne innamorò e nel 1992 lo acquistò dalla Stella Rossa Belgrado. Il Genio, così fu soprannominato, ha indossato per 97 volte la maglia rossonera in campionato, segnando 20 reti. Con il glorioso club milanese ha vinto: 3 Scudetti, 3 Supercoppe Italiane, 1 Champions League e 1 Supercoppa Europea.

La trasmissione Apericalcio, in onda su Top Calcio 24 e Telelombardia, ha interpellato proprio Savicevic ieri. Ovviamente non si poteva non parlare di derby: “Non faccio pronostici, in queste sfide è impossibile fare previsioni. Ovviamente spero che vinca il Milan, anche se l’Inter è più forte di quello che dice la sua classifica”.

L’ex giocatore montenegrino successivamente ha parlato della stagione della squadra di Vincenzo Montella: “Mi ha sorpreso il terzo posto del Milan. Alcuni giovani mi hanno impressionato, come Locatelli. E mi piace molto Bonaventura”.

Infine Savicevic ha avuto modo di parlare anche di un suo connazionale, ovvero Stevan Jovetic, che all’Inter non sta avendo fortuna finora: “E’ incredibile che non giochi. Mancini sbagliava a schierarlo prima punta, visto che lui è una seconda punta. Quando aveva 17 anni lo consigliai a Braida, gli dissi di non farselo scappare. Ma a Milanello andavano di moda i brasiliani a quei tempi. Comunque anche adesso lo vedrei bene in maglia rossonera”.

E nei giorni scorsi si è riparlato proprio di un interesse milanista per Jovetic, che Montella conosce bene dai tempi della Fiorentina. Difficile, però, che l’Inter ceda il giocatore  una rivale. Inoltre, il montenegrino non è facilmente collocabile nel 4-3-3 del Milan. Potrebbe fare l’esterno sinistro o il falso nueve, ma non il suo ruolo ideale di seconda punta, non previsto nel modulo. Il suo talento, comunque, non si discute.

Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)

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