Cessione Milan: ombre cinesi sulla caparra e sul ruolo di Huarong

Bandiera cinese
Bandiera cinese a Pechino (©Getty Images)

MILAN NEWS – Piuttosto che chiarirsi le idee e arrivare con serenità e convinzione al giorno del closing, in casa Milan serpeggia sempre più il dubbio riguardo alla cordata cinese che dovrà acquisire le quote entro inizio marzo. Tanti dubbi fuoriescono ogni giorno su questa lunga trattativa, soprattutto dopo gli ultimi elementi pubblicati da Calcio e Finanza.

Come scrive oggi Tuttosport sono ancora tante le domande riguardo alla cessione delle quote e sul ruolo di alcune società all’interno dell’operazione Milan. Ad esempio quello della finanziaria cinese Huarong, visto che nei documenti del prestito da 102 milioni di euro per la caparra da versare a Fininvest appare il nome di Ken Chiam, noto dipendente della stessa società. Da Pechino però la cordata ha sempre fatto sapere che gli investimenti per le due caparre (sia quella di agosto che quella recente di metà dicembre) sarebbero arrivati direttamente dalle tasche di Yonghong Li, presidente e figura centrale di SES.

Situazioni finanziarie intricate e che rendono sempe più complesso il discorso sulle quote del Milan; anche se il quotidiano torinese oggi prova ad interpretare il giro strategico effettuato: Li, avendo compreso le difficoltà nell’ottenere in tempo le autorizzazioni governative, si sarebbe rivolto a Huarong dando in cambio come garanzia la gestione di Rossoneri Sport Investment, società ad hoc creata per la futura gestione del Milan. Qui entra in scena il prestito dalla società Willy Shine con sede nel paradiso fiscale delle Isole Vergini, paese dal quale passando annualmente moltissime transazioni economiche made in Cina. Un intrigo internazionale che, si spera, non causi altri problemi in questa fase di transizione.

 

Redazione MilanLive.it

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