40 volte Gattuso: “Il mio desiderio è restare al Milan”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (©Getty Images)

MILAN NEWS – Quarant’anni e non sentirli, anche se la vita professionale e non solo gli ha finora dato tanto. Gennaro Gattuso ha vissuto finora intensamente i suoi primi 40, da uomo, professionista, calciatore e ora anche allenatore.

Un giramondo con un amore speciale per il Milan, la squadra che lo ha fatto diventare un campione riconosciuto in tutto il mondo e che lo ha messo accanto ai migliori calciatori del panorama internazionale, ed ora gli ha anche porto la chance di allenare la prima squadra. Nato il 9 gennaio 1978 a Corigliano Calabro, mister Gattuso sa già qual è il desiderio più grande da chiedere per celebrare al meglio il suo compleanno.

News Milan, Gattuso: “Ora punto a restare a casa mia”

Oggi la Gazzetta dello Sport riporta alcune dichiarazioni rilasciate dal festeggiato d’onore nella giornata di ieri, in cui ha rivelato il suo obiettivo più grande a titolo personale: Sogno di restare al Milan. Mi ha dato grande responsabilità e fiducia, da parte mia c’è rispetto e farò di tutto per continuare. Ma non voglio essere un peso per il Milan, anzi. Sono l’ultimo problema. E’ normale che mi piacerebbe continuare, mi sento a casa mia, con ancora più responsabilità nei confronti del club rispetto a quando giocavo”.

Gattuso oggi parla da allenatore vero, dalle scelte di carriera dettate anche dalla famiglia sino alle ispirazioni per la panchina: “Nel 2016 avevo firmato con la nazionale del Kazakistan ma a Creta e Sion la mia famiglia non si era trovata bene, quindi ho portato mia moglie Monica ad Astana, ha provato le temperature rigide e ho capito che era meglio fare un passo indietro. Oggi ho grandissima voglia di fare questo mestiere, mi fa sentire vivo. Mi piace Sarri e mi rivedo un po’ in Conte anche se a me manca tanto per raggiungere certi livelli. Quando c’erano Maldini e Nesta potevamo permetterci Cafu e Serginho, oggi no e quindi dobbiamo giocare da squadra. I giocatori danno tutto: mancava solo che gli chiedessi di mettere gli scarponi e penso che qualcuno di loro lo avrebbe pure fatto. Vedo altrove campioni che ricorrono gli avversari, Suso o altri devono fare lo stesso. Per la sosta ho dato i compiti: non credo che qualcuno darà il gps ai parenti anche se io avrei portato la squadra in ritiro a Dubai”.

 

Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it

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