Gazzetta – Milan, dal TAS meglio presentarsi con un nuovo proprietario

Rocco Commisso Yonghong Li
Rocco Commisso e Yonghong Li

NEWS MILAN – Il club rossonero ha annunciato il ricorso al TAS di Losanna dopo la sentenza sfavorevole dell’Adjudicatory Chamber dell’UEFA. Non intende accettare un verdetto che lo estromette per un anno dalle coppe europee.

Entro una decina di giorni il Milan dovrà presentare il ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, che esaminerà il caso per poi deliberare. E’ un organo composto da tre arbitri, scelti in una griglia di nomi messi a disposizione dal TAS: uno scelto dal Milan, uno scelto dall’UEFA e il presidente, super partes. A Losanna possono confermare la sentenza di Nyon, annullarla, congelarla e chiedere all’UEFA di riformularla. La Gazzetta dello Sport scrive che il tribunale: «Potrebbe ad esempio ammettere il Milan alle coppe in regime di settlement agreement (come successo a Inter e Roma, per intenderci). O, addirittura, può sospenderne l’applicazione senza cancellare la sanzione, dando al Milan delle consegne da rispettare che, se rispettate, annullerebbero del tutto la punizione».

Milan, dal TAS meglio con un nuovo proprietario

Secondo il quotidiano sportivo nazionale, per il club rossonero sarebbe meglio presentarsi a Losanna con una nuova proprietà. Su Yonghong Li sono emersi troppi dubbi in questi mesi, soprattutto in merito alla sua trasparenza oltre che sulla consistenza patrimoniale. L’entrata in scena di un nuovo proprietario, che potrebbe essere Rocco Commisso, aiuterebbe il Milan ad ottenere una sentenza migliore di quella che potrebbe essere emessa se l’uomo d’affari cinese restasse alla guida. I dubbi sulla continuità aziendale e sul rifinanziamento del debito con Elliott verrebbero spazzati via.

Il cambio di proprietà può essere di aiuto, dunque, ma la cosa più importante è che la dirigenza dimostri che la sanzione comminata dalla Camera Giudicante di Nyon è sproporzionata rispetto alla violazione commessa (relativa alla regola del pareggio di bilancio per il triennio 2014-17) o che sia in grado di provare l’esistenza di uno o più elementi a propria discolpa, sempre legati al triennio esaminato, che la UEFA non ha voluto prendere in considerazione. Materiale sul quale i legali rossoneri avranno cominciato a lavorare già da ieri pomeriggio.

 

Redazione MilanLive.it

Impostazioni privacy