Delusione Gattuso: “Milan spento, tiriamo fuori l’anima”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (©Getty Images)

MILAN NEWS – La vigilia di un match importante e determinante come Torino-Milan, che può far risollevare le ambizioni rossonere così come distruggerle, non sembra nascere sui migliori auspici.

“Siamo una squadra senz’anima” – Chiare e concise le parole rivelate da mister Gennaro Gattuso ieri in conferenza stampa pre-match per commentare il momento del suo Milan, eliminato meritatamente dalla Coppa Italia e privo di quella tigna e voglia di combattere che ha contraddistinto il suo modo di giocare prima e intendere poi il calcio.

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Come riporta la Gazzetta dello Sport, Gattuso è uomo che difficilmente si arrende, ma qualcuno vicino all’ambiente Milan lo vede incapace di dare quella sterzata caratteriale ai suoi: “Penso di essere in grado di gestire lo spogliatoio, ma come sempre mi assumo le responsabilità perché è giusto che sia così. In realtà sono deluso da me stesso, è l’allenatore che deve essere bravo a trasferire il proprio pensiero. Mi aspettavo di entrare in modo più forte nella testa dei ragazzi”.

Gattuso non ha voluto però sentir parlare di cambi repentini e di squadra distratta dalle voci sulla panchina del Milan: “E’ da agosto che sento dire ‘Gattuso a fine corsa’, ‘arriva questo e quello’ e cose simili. Quindi non credo che la squadra venga condizionata dalle voci su di me, né dalle mie parole di qualche tempo fa («fra due mesi farò chiarezza sul mio futuro», ndr). Però occorre cambiare marcia. Per la maglia, per la carriera dei giocatori, per me e per il mio staff. Ci stiamo giocando tanto”.

Il giudizio sulla condizione della squadra è al momento negativo, nonostante le motivazioni alte: “Vedendo le ultime prestazioni, non scommetterei su di noi per il 4° posto. Quindi la differenza la farà la voglia di saper soffrire. Prima nei momenti di difficoltà avevamo un’anima, adesso no e dobbiamo ritrovarla. Servono forza, brillantezza e mentalità perché stiamo arrancando e siamo spenti. E occorre capire che non esistono gli orticelli personali, ma che si deve ragionare con una testa sola. Invece non stiamo giocando da squadra. Anche perché non corriamo meno degli altri, è una questione di testa”.

 

Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it

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