Good luck Patrick, figlio del Milan

Patrick Cutrone
Patrick Cutrone (©Getty Images)

Il Milan ai milanisti, ma solo in ufficio. In campo, invece, niente sentimenti. Spazio alla razionalità, ai conti, alle esigenze di bilancio. È il calcio moderno, è un sistema che costringe i club di calcio a ragionare come aziende e non come solo (e bellissima) questione di sport. Se ci piace, bene. Se non ci piace, va bene lo stesso.

Deve piacere per forza anche a Patrick Cutrone. Che non avrebbe mai voluto lasciare il Milan, la casa in cui è cresciuto da quando aveva otto anni. Una vita in rossonero, un cuore rossonero. Ci ha regalato passiona pura: ad ogni gol, ad ogni esultanza, anche quelle ritardate causa VAR, come in MilanChievo 3-2 dello scorso 18 marzo.

Patrick figlio del Milan

Ha sempre dato tutto quello che aveva. Ed è andato anche oltre. Ha superato i suoi limiti, si è messo sulle spalle il peso dell’attacco alla sua prima stagione da professionista superando le gerarchie di due, André Silva e Nikola Kalinic, costati 70 milioni al club. Un fenomeno a tutti gli effetti per spirito, senso di appartenenza e coraggio. Un figlio del Milan.

Come qualsiasi ragazzo di vent’anni, ha ancora tanto da imparare. Tecnicamente lascia a desiderare, è chiaro, ed è quello che ha convinto Marco Giampaolo a dare il via libera alla cessione, oltre alle necessità economiche del Milan. Le sue caratteristiche erano perfette per il calcio di Gennaro Gattuso, intenso e di corsa; meno per quello del nuovo allenatore, tecnico e geometrico.

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Patrick Cutrone (foto Wolverhampton)

Wolverhampton scelta obbligata

Cutrone al Wolverhampton, a malincuore. Non era d’accordo con questo trasferimento, è chiaro. Lo ha fatto capire in ogni modo, anche poco prima di lasciare Milano. E nelle prime foto con la nuova maglia è apparso felice come uno studente al primo giorno di scuola dopo l’estate. Ma Patrick è un professionista e darà il massimo anche in questa avventura.

Il Milan e i milanisti gli dicono addio. Ieri i messaggi di Locatelli, Calabria e Suso, infine il suo: struggente, da pelle d’oca. “Per me lasciare un ricordo nel vostro cuore è la vittoria più bella”. Amici rossoneri, non provate a trattenere la commozione. È invece la risposta migliore a chi tenta di imporci logiche razionali in un contesto dominato dall’illogico. Il calcio è amore, cuore, passione. Il calcio è un gol di Cutrone che esulta indemoniato sotto la Curva. Good luck Patrick.

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