Milan, colloquio Giampaolo-dirigenza: club unito e sereno

Confronto in casa Milan dopo l’amichevole amara col Cesena e il pre campionato non del tutto soddisfacente: ecco cosa non va 

Giampaolo a Milanello
Giampaolo a Milanello (foto acmilan.com)

Milan, colloquio tra Marco Giampaolo, Paolo Maldini e Zvonimir Boban. Un confronto assolutamente sereno e cordiale – ci mancherebbe -, mirato a capire cosa ancora non va in questo Diavolo in costruzione e che ha bisogno ancora di tempo.

Come sottolinea Tuttosport oggi in edicola, c’è un dato passato un po’ inosservato ma che in realtà dice tanto: contro il Cesena, sabato sera, non c’era nessun nuovo acquisto nella squadra titolare. E quindi non c’è da stupirsi se nell’immediato Giampaolo abbia più di una difficoltà a imporre la propria idea di gioco, ma allo stesso tempo vuole schierare giocatori pronti e che sanno esattamente cosa fare in campo.

Milan, ecco cosa non va

Le parole del post partita sono state parecchie esaustive: “Leão l’ho allenato una volta soltanto, Bennacer mai, Kessie due volte, Paquetá e Duarte tre volte, sono giocatori hanno valori ma che comunque in un pensiero collettivo non sanno ancora nulla. Gli altri devono migliorare, nonostante abbiano fatto un mese di allenamento insieme, figuriamoci questi”.

Oltre a ciò, la chiacchierata tra gli uomini del nuovo Milan si è soffermata anche sulla situazione di Krzysztof Piatek. Il lungo digiuno – riferisce Ts – è stato infatti oggetto di riflessione con i due dirigenti milanisti. Il problema, tuttavia, riguarda l’intero attacco del Milan.

Digiuno Piatek, le soluzioni

Situazione che potrà essere in parte risolta dal mercato, aspettando Angel Correa o Mariano Diaz, ma che dovrà essere riassestata chiaramente anche col lavoro dei diretti interessati.

Piatek dovrà innanzitutto trovare la brillantezza fisica, poi dovrà entrare ulteriormente negli schemi e infine dovrà essere circondato da uomini capaci di metterlo in condizioni di sfogare il suo strapotere.

Ma che il Milan sarebbe stato un cantiere aperto, e che sarebbe servito tempo, era un fatto assolutamente noto. Ecco perché c’è massima serenità e fiducia a Milanello, sperando però in un approccio positivo in Serie A che magari dia anche la spinta necessaria per bruciare le tappe.

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