PIÙ NERO CHE ROSSO – Musacchio, così non va

Mateo Musacchio protagonista, in negativo, di Torino-Milan. L’argentino ha sbagliato tutto sul primo gol di Belotti e anche in altre situazioni si è fatto trovare impreparato.

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Mateo Musacchio e Andrea Belotti (©Getty Images)

La partita contro il Torino, a distanza di qualche ora, fa ancora più male per come è andata. La sensazione che questo Milan non abbia imparato niente dalla scorsa stagione, è tremendamente concreta.

Dopo oltre 60 minuti dominati, con almeno tre occasioni nette per andare sullo 0-2, non puoi crollare e subire due gol di quel genere. E le colpe non sempre sono egualmente divise tra i calciatori. Perché ieri i colpevoli sono semplici da trovare.

Krzysztof Piatek non ha segnato due gol parecchio semplici, il primo dei quali sullo 0-1 con una grande giocata di Alessio Romagnoli. Poi la gestione dei cambi di Marco Giampaolo è palesemente da rivedere. Fuori il migliore in campo, Rafael Leao, per l’esordio assoluto di Jack Bonaventura. E poi anche Bennacer sostituito, senza ottenere benefici, anzi peggiorando la situazione. La terza sostituzione invece non viene nemmeno utilizzata.

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Musacchio male, Belotti fa quel che vuole

In questo “più nero che rosso”, oggi ci sentiamo di menzionare Mateo Musacchio. Non ci sono scuse per certe problematiche che continuano a ripetersi nonostante l’esperienza accumulata in questi anni.

Ha fatto fare ciò che voleva a Andrea Belotti. E a questi livelli, non è concepibile una cosa del genere, soprattutto per il livello tutt’altro che eccelso degli avversari. Musacchio non ha mai contenuto il Gallo, né con le buone, né con le cattive. E ogni tanto, contro certi avversari, servono anche quelle.

Palese e imperdonabile la sufficienza con la quale affronta Belotti nell’uno contro uno: lo porta praticamente vicino la porta, gli concede il destro e lo lascia calciare. No, così no. E non è la prima volta, purtroppo, che mostra grossi limiti quando viene puntato.

Le difficoltà contro Belotti si sono palesate sin dall’inizio del secondo tempo, ma non è mai riuscito a prendere le misure. Nemmeno ha chiesto un’attenzione maggiore ai compagni nel raddoppio, Kessie su tutti. È mancata quell’esperienza che in certe partite fa la differenza, e distingue i grandi giocatori da quelli normali.

Dispiace per Musacchio, che speriamo si riscatterà già dalla prossima partita. Anche perché al suo posto Giampaolo non ha molte alternative. Leo Duarte non è ancora tatticamente pronto, probabilmente, mentre Caldara è infortunato. Serve una maggiore attenzione, perché la pazienza (con tutta la squadra, non solo con Musacchio) è finita. Bisogna reagire, subito.

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