Allegri: “Dissi a Giampaolo di non fare un Milan di fighetti”

Massimiliano Allegri svela di aver avvisato Marco Giampaolo quando divenne allenatore del Milan. Non manca una frecciatina ad Arrigo Sacchi sulle diverse idee di calcio.

Massimiliano Allegri Marco Giampaolo
Massimiliano Allegri e Marco Giampaolo (©Getty Images)

Massimiliano Allegri è ancora senza squadra dopo l’addio alla Juventus. È tuttora sotto contratto con il club bianconero fino a giugno 2020 e dovrebbe tornare ad allenare solamente nella prossima stagione.

Il tecnico toscano in un’intervista concessa al Corriere della Sera ha rivelato un retroscena riguardante Marco Giampaolo, suo amico e collega esonerato dal Milan all’inizio di questo campionato: «Quest’estate ero a Pescara con Galeone e Giampaolo, fatale che parlassimo di calcio. Dissi a Giampaolo: ‘Marco, non ti do consigli, ma una cosa voglio dirtela. Sei al Milan, non è da tutti. Non fare una squadra di fighetti perché ti spaccano in due. Non è quello lo stadio per scherzare. Vuoi un fantasista centrale? Non è Suso. Ma Suso è un gran bel giocatore. Sintetizza, adattati. Il calcio è di tutti. Se non hai il regista che cerchi, niente ti vieta di giocare con due mediani nel mezzo’. L’importante è la qualità dei giocatori. È lì che un allenatore non deve transigere, sulla competenza dei dirigenti, che è il vero problema del nostro calcio».

Giampaolo al Milan è durato poco. Qualcosa ha sbagliato lui, altro hanno sbagliato la società e i giocatori. Quella che si vedeva in campo non era una squadra e c’era la sensazione che lui non avesse il gruppo in mano. Con Stefano Pioli la situazione appare migliorata, seppur i risultati non siano eccezionali. Però i calciatori più volte hanno esaltato il nuovo mister, spiegando i miglioramenti avvenuti.

Allegri ha avuto modo anche di lanciare delle frecciatine ad Arrigo Sacchi, ex allenatore col quale si è scontrato più volte in passato a causa delle loro visioni differenti del calcio: «Quando sento Sacchi parlare di tenere il pallone e avere atteggiamenti propositivi non capisco cosa dice e mi arrabbio. Perché non dovrebbe essere propositivo giocare in verticale, perché dovrebbe esserlo fare venti passaggi di un metro? Ho visto venti volte le partite di Sacchi, ricordo quella a San Siro in cui il suo Milan segnò cinque gol al Real Madrid. Giocava dritto per dritto, come un fuso. Mentre il Real si scambiava con calma il pallone. Era un Milan verticale, esattamente di contropiede, che non è facile da farsi ma quando riesce è un grande spettacolo».

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