Pioli: “Milan, spero di aprire un ciclo. Ibrahimovic sarà fondamentale”

Milan, intervista a Stefano Pioli. Il tecnico rossonero, nell’ultimo giorno del 2019, ha tracciato il bilancio e le prospettive ai microfoni del Corriere della Sera. 

Stefano Pioli AC Milan
Stefano Pioli (©Getty Images)

Milan, parla Stefano Pioli. Nell’ultimo giorno del 2019, il tecnico ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera tirando le somme del vecchio anno e tracciando le prospettive del nuovo in arrivo.

La chiacchierata parte dal grande ritorno milanista: Zlatan Ibrahimovic. Il tecnico commenta fiero il suo approdo: “Ibra è un guerriero, un leader, un giocatore carismatico che ha grande senso della responsabilità e grande voglia di vincere. Sarà di stimolo per tutta la squadra, il suo apporto sarà fondamentale”.

C’è già stato un primo approccio tra le parti: “L’ho sentito al telefono, è molto carico, non vede l’ora di allenarsi con noi, come io di averlo. Gli ho dato il benvenuto, si è informato sulle condizioni della squadra, sui prossimi allenamenti, sulle prossime situazioni da affrontare. Mi ha detto: “mister stai tranquillo che sto bene”. 

Ora bisogna mettersi alle spalle la tremenda batosta di Bergamo. Come si fa? “Con la voglia di riscatto, perché abbiamo finito il 2019 nel peggior modo possibile. Ibra ci dà un motivo in più per essere positivi”. 

Il mister sa già come migliorare in vista del nuovo anno: “Dobbiamo diventare più concreti. Siamo costretti a fare un volume di gioco troppo elevato per vincere, siamo una delle squadre che in percentuale sfrutta meno le occasioni create. È un limite grosso, abbiamo lasciato 3-4 punti per questo”. 

Il 54enne emiliano poi svela anche gli obiettivi richiesti dalla società: “A me la società ha chiesto di fare il massimo per raggiungere gli obiettivi più alti possibili. Non mi ha chiesto per forza la Champions, ma di sfruttare i giocatori a disposizione, consapevole di avere una squadra con qualità”.

Capitolo Lucas Paquetá. Pioli è sintetico ma efficace: “Nessun dubbio, è una mezz’ala. Lavora con impegno e generosità, ma deve diventare più determinante: che significa che o fa gol o deve far fare gol”. Come gestire invece Krzysztof Piatek adesso? “Se giochi nel Milan – replica Pioli – e arriva un giocatore di qualità devi essere stimolato e contento: più sono e più si alzano le possibilità di vincere”. Idee chiarissime anche sul desiderio per il 2020: “Di vivere assieme un 2020 migliore. E chissà che non nasca qui il mio ciclo lungo“. 

Nel cuore dell’allenatore, infatti, alberga il desiderio di aprire un ciclo in un club: “La mia esperienza più duratura è stato a Bologna due anni e mezzo. Mi piacerebbe allenare una squadra 4-5 anni, perché c’è tanto da creare come spirito, come cultura. Non si può fare a meno dei risultati, ma credo che la difficoltà maggiore sia la valutazione degli obiettivi a inizio anno: perché se pensi che la tua squadra sia meglio di quello che è, diventa difficile centrare gli obiettivi e di conseguenza tenere l’allenatore. L’allenatore fortunato è quello che va in una società che ha un giudizio realistico degli obiettivi della squadra”. 

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