Milan, Elliott in perdita: l’unico tesoro sono i tifosi 

Milan, situazione difficile per Elliott Management Corporation a due anni dall’ingresso in società. Come evidenzia il CorSport oggi in edicola, la tifoseria e i suoi introiti sono l’unico aspetto rassicurante per la proprietà.

San Siro AC Milan
San Siro (©Getty Images)

Davide contro Golia. Come riferisce il Corriere dello Sport oggi in edicola, si può sintetizzare così la stracittadina di domani sera a San Siro. Il gigante è rappresento dai nerazzurri, il piccolo fanciullo, invece, è un giovane Diavolo con ancora tanta strada davanti.

Sarà infatti anche la sfida tra Suning Comerce Group ed Elliott Management Corporation, progetti ambizioni ma con strategie in corso differenti. Ma mentre il primo inizia a raccogliere i primi frutti con una difficile ma affascinante lotta scudetto, c’è ancora molto da fare per i neo proprietari milanisti.

Eppure l’impegno non manca di certo, anzi. Il fondo statunitense, da quando è subentrato nel 2018 al posto dello spericolato Yonghong Li, ha speso in totale 805 milioni di euro. Ma sia il fatturato che il disavanzo a bilancio testimoniano l’inutilità di questo sforzo per ora.

Diversamente dagli interisti, il Milan sta perdendo dentro e fuori il rettangolo di gioco. Si registra infatti un calo del fatturato di 58 milioni di euro, causato da una chiara perdita di fiducia degli sponsor. E a questo si aggiunge l’imminente scadenza con Fly Emirates che, tra l’altro, ha recentemente puntato 20 milioni sul Lione. Il Milan, ormai al ribasso su tutti i fronti, rischia quindi di doversi accontentare di 10-12 milioni di euro rispetto ai 15 pattuiti nell’accordo recente.

L’unico segnale positivo per la proprietà – conclude il CorSport – si registra sul fronte tifosi, i quali, nonostante tutto, continuano a generare presenze e fatturati. Oltre un milione di sostenitori ha presenziato nella passata stagione, per un incasso totale da circa 40 milioni di euro. E questo, oggi, è l’unico vero tesoro del Milan. La sola e grande certezza.

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