Rebic, rebus futuro: adesso il Milan deve tutelarsi

Milan e Ante Rebic, situazione adesso da chiarire: giunto in prestito biennale senza riscatto, il recente exploit, paradossalmente, adesso rischia di essere controproducente per il Diavolo. 

Ante Rebic Brescia Milan
Ante Rebic (©Getty Images)

Ante Rebic resta un’incognita. Non sul campo, non più, ma lo è adesso per quanto riguarda il futuro del Milan. Perché soprattutto considerando il recente exploit, ora più che mai andrà inquadrato e blindato il suo futuro tutt’altro che definito.

Per il giocatore, giunto in prestito secco e biennale dall’Eintracht Francoforte nello scambio con André Silva, non è stata fissata infatti nessuna cifra per riscattarlo. E adesso bisognerà capire come gestire il tutto, soprattutto in vista delle recente impennata e del finale di campionato.

Milan-Rebic, la situazione per l’estate

Così come riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, adesso si parla della possibilità di inserire un diritto di riscatto da esercitare a fine stagione o fra 18 mesi, cioè all’effettiva scadenza del prestito. La cifra potrebbe essere proprio 25 milioni di euro, quella di cui si è parlato con insistenza in estate ma che non è stata mai scritta nei contratti.

Andrà trovata presto una soluzione in ogni caso, perché il Diavolo rischia così di valorizzare un giocatore che ancora non gli appartiene. Ma un’intesa – rassicura il quotidiano – si troverà sicuramente, dal momento che è nell’interesse di tutti trovare la quadra finale. Dall’altra parte, per esempio, nell’ultimo turno Silva ha segnato il 4° gol stagionale con la maglia teutonica.

Senza accordo, invece, Rebic tornerebbe in Germania nell’estate 2021 e Silva farebbe il percorso inverso nel medesimo periodo. Uno scenario da evitare ed è per questo che la società correrà presto ai ripari. Pure perché Rebic sta completando una scalata importante nelle gerarchie di Stefano Pioli. Ora, per esempio, ha scalzato anche Rafael Leão e sarà accanto a Zlatan Ibrahimovic pure per la semifinale di Coppa Italia contro la Juventus.

Milan, ora l’orgoglio. Altrimenti sarà rivoluzione totale 

 

 

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