Come gioca e qual è il modulo di Rangnick, il futuro allenatore del Milan. Tutto quello che c’è da sapere degli aspetti tattici del tecnico tedesco.

Un’altra rivoluzione in estate in casa Milan. Stavolta la guida sarà Ivan Gazidis, l’amministratore delegato scelto e voluto da Elliott Management. Via Zvonimir Boban, via Paolo Maldini, via Frederic Massara: dentro Ralf Rangnick, pronto ad assumere il doppio incarico di direttore sportivo e allenatore.
Una figura di grande interesse e fascino quella del tecnico tedesco. Che, dal 2012 ad oggi, ha fatto le fortune della Red Bull nel calcio; prima il Salisburgo, poi il Lipsia, fino a diventare Head of International Relations and Scouting di tutto il circuito Red Bull, compreso quello americano (a New York) e in Brasile (il Bragantino). Adesso, dopo tutti questi anni, è pronto a staccarsene e a prendere in mano il Milan. Gazidis lo ha scelto per la sua abilità nello scovare giovani talenti, valorizzarli e, soprattutto, disporli nel modo migliore in campo.
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Milan, il modulo di Rangnick

Ma qual è il metodo, in termini concretamente tattici, di Rangnick? Il modulo più utilizzato dal tedesco, che è ancora la base del Lipsia (oggi allenato dal giovanissimo Nagelsmann), è il 4-4-2, con i due esterni di centrocampo molto offensivi. Scordatevi il possesso palla: il calcio di Ralf è verticale, veloce. Punta su giocatori di grande qualità e abili nelle ripartenze. Un calcio molto simile a quello di Jurgen Klopp. Così è riuscito nel creare a Lipsia un modello straordinario, composto da giocatori di altissima qualità, molti dei quali scoperti e lanciati da lui. Un nome a caso: Timo Werner, super attaccante del club tedesco pronto a fare il grande salto in una big d’Europa. Oppure, per citare un nome più recente, Erling Haaland, portato al Salisburgo quando ancora era un giovane sconosciuto. Ma la lista è bella lunga.
E’ chiaro che il Milan di oggi non ha a disposizione i giocatori adatti per questo tipo di gioco. Theo Hernandez si sposa perfettamente con questa filosofia, ma Paquetà, Calhanoglu e molti altri non avrebbero grandi margini. Chiaramente è difficile al momento provare a ipotizzare una formazione o una rosa adatta a Rangnick. Una cosa è certa: il tedesco è abituato ad avere carta bianca e massima libertà di movimento. Gazidis metta in conto anche questo.
Rangnick quindi pensa e propone un calcio molto verticale; offensivo sì, ma che colpisce con ripartenze veloci e di qualità. Un modello molto moderno e utilizzato da quasi tutte le grandi squadre d’Europa. Il Milan, che le prova tutte da anni, potrebbe affidarsi a lui, ai suoi concetti e alle sue conoscenze. Sa lavorare coi giovani e sa come crescerli. Il Diavolo le ha provate tutte senza ottenere alcun risultato. Speriamo che questo tentativo sia finalmente quello giusto.