Donnarumma: “Lavoro, non guardo i giornali. Ringrazio Mihajlovic”

Gianluigi Donnarumma in un’intervista ha parlato degli inizi della sua carriera e del presente. Al Milan oggi è un leader e sa cosa serve per essere un grande portiere.

Gianluigi Donnarumma
Gianluigi Donnarumma (©Getty Images)

Gianluigi Donnarumma è uno degli elementi di maggior valore al Milan e la difficile situazione attuale del club rischia di mettere a rischio la sua permanenza. Il contratto scade a giugno 2021 e la trattativa per il rinnovo non è ancora decollata.

L’amministratore delegato Ivan Gazidis dovrà essere bravo a convincere Gigio della bontà del progetto rossonero per il futuro. Negoziare con un agente come Mino Raiola non sarà semplice, anche perché il portiere 21enne parte già da una base di ingaggio molto alta. Bisognerà stare attenti a ogni scenario a fine stagione.

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Milan, Donnarumma parla a 360°

Donnarumma ha concesso un’intervista alla Rivista Undici e ha parlato di tanti argomenti. È partito proprio dagli inizi e dalla scelta di giocare portiere: «C’era mio fratello che giocava in porta. Anche mio zio era stato portiere, mi veniva prendere a casa e andavo a vedere gli allenamenti di mio fratello. Allora mi è venuta la passione. Sono sempre stato un ragazzo tranquillo. Amo la mia famiglia».

Gigio ha solamente 21 anni, ma è diventato un leader nello spogliatoio e in campo: «Fin dall’inizio ho gestito bene la pressione che avevo. Quando giochi in Serie A devi dare sicurezza alla difesa, non trasmettere la tua pressione. Inizialmente è normale avere un po’ di spensieratezza, ma col passare degli anni diventi più maturo ed è diverso. Ascoltavo quelli più grandi di me e adesso sono uno di quelli con più anni al Milan. Ho un ruolo importante nello spogliatoio. Mi faccio sentire e sgrido qualcuno quando serve. Anche capitan Romagnoli è bravo in questo, ci appoggiamo a vicenda. Il gruppo è bello, giovane e con ragazzi stupendi. Non si crea casino ed è importante».

Il portiere del Milan ha dovuto gestire anche momenti difficili, quando i tifosi criticavano e fischiavano, ma non si è lasciato abbattere: «San Siro è San Siro, diventa difficile quando ti fischiano e ti danno contro. L’importante è rispondere sul campo, rimanendo in silenzio. Sapevo chi ero e cosa potevo fare. Paura zero, sono sempre stato fiducioso e sono andato avanti per la mia strada. Questo è il mio segreto».

Donnarumma è consapevole delle caratteristiche che servono per essere un ottimo portiere e lavora intensamente per fare progressi: «Bisogna essere sempre attenti e concentrati. Fondamentale capire l’azione in anticipo. Mi piace l’adrenalina del portiere, perché è il ruolo più difficile. Gli errori fanno parte del gioco, sbagliando si impara e cerco di sbagliare meno possibile. Bisogna essere bravi ad andare avanti dopo l’errore, serve restare concentrato e analizzare dopo ciò che è andato male. Non guardo fuori, non vedo i giudizi dei giornali e cerco di migliorare col lavoro. Devo comandare la difesa, richiamare e dare fiducia al reparto».

Gigio è un ragazzo umile e non si monta la testa dopo una buona prestazione, sa che i miglioramenti non finiscono mai: «L’aspetto fondamentale per rimanere a un certo livello è pensare che tutto venga normale. Senza credere di fare grandi cose o che sei un fenomeno. Bisogna rimanere umili, anche a 30 anni non si smette di imparare. Devi pensare che la parata più importante è sempre la prossima».

Nella sua memoria rimane l’ultima vittoria ottenuta dal Milan in un derby contro l’Inter, era il gennaio 2016: «Nel mio primo derby abbiamo vinto 3-0, è il mio ricordo più bello».

Nessun problema con gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina rossonera. Ovviamente rimane un legame forte con Sinisa Mihajlovic: «Ho sempre avuto un buon rapporto con gli allenatori. Sono un ragazzo che lavora, che va prima al campo e che fa tutto per migliorarsi, oltre che per aiutare la squadra. Mihajlovic è quello che mi ha fatto esordire e lo ringrazierò per sempre».

Donnarumma pensa anche all’Europeo, dove sarà probabilmente titolare dell’Italia e dovrà dimostrarsi all’altezza di una grande vetrine come quella: «Spero di fare il mio primo Europeo da protagonista. Auspico di riuscire ad andare più avanti possibile, siamo una squadra giovane che può arrivare in fondo».

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