Gazzetta – Donnarumma-Milan, addio ormai scontato: i motivi 

La Gazzetta dello Sport non ha dubbi: Gianluigi Donnarumma è destinato a lasciare il Milan. Malgrado il danno tecnico e di immagine che ne verrebbe, la situazione appare a oggi ineluttabile. Ecco perché. 

Gianluigi Donnarumma
Gianluigi Donnarumma (©Getty Images)

Gianluigi Donnarumma e il Milan, sarà addio. Come infatti riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, data la situazione creatasi, la separazione tra le parti è da considerarsi ormai addirittura scontata.

Non ci sono margini per un prolungamento, né presupposti per proseguire insieme perché per significherebbe perderlo a zero nell’estate 2021. Così sarà inevitabilmente addio nella prossima estate, seppur a malincuore.

Milan-Donnarumma, addio inevitabile

Malgrado l’uscita del classe 99 sia un grosso problema sul piano tecnico e soprattutto per l’immagine del club, lo scenario appare ineluttabile. L’amore per il rossonero di Gigio prevalse già nella turbolenta estate del 2017 durante la gestione cinese.

Nonostante il caos scatenatosi per il contratto e il tentativo di Mino Raiola di portarlo lontano dalla Lombardia, alla fine prevalse il buonsenso del giocatore e soprattutto l’amore e la gratitudine per una società che lo ha portato nel calcio che conta e che gli ha dato tutto.

Ma adesso non ci sono le basi affinché la storia si ripeta. Oggi, molto più verosimilmente, le parti sono destinate a lasciarsi per il bene di tutto. Per il bene di un giocatore comunque ambizioso nonostante il legame affettivo, e per una società che ha maledettamente bisogno di cash per ridare ossigeno a un bilancio ancora in rosso.

Destinato a sostituire Gianluigi Buffon nella nazionale italiana, Donnarumma non può più resistere in un club con ambizioni limitate. Soprattutto se poi si mette in discussione anche il suo guadagno economico. Perché il punto è proprio qui: Elliott Management Corporation vorrebbe anche prolungare, ma alle proprie condizioni.

Le condizioni per il rinnovo

Ovvero riducendo l’ingaggio e magari spalmandolo nel corso di più anni. Scenario impensabile per Raiola, ma doveroso per il club che ha deciso di proseguire sulla linea verde e abbassare il tetto ingaggi collettivo a circa 2 milioni di euro. L’eccezione, al massimo, prevederebbe la conferma dell’attuale ingaggio ma difficilmente vi sarebbe un ulteriore passo in avanti come da richiesta dell’entourage dell’atleta.

Il tutto considerando l’ennesima annata lontano dalla Champions League. Mentre la società, sempre nel mirino marcante della Uefa, dovrà continuare a muoversi in modo diligente per i principi del fair play finanziario. Soprattutto poi quest’annata. Perché il calcio, poi, dovrà fare anche i conti con lo scenario post-pandemia. Tra cui, ovviamente, anche lo stesso Milan.

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