Milan, Milik è davvero il nome giusto? Pro e contro

Milan, può essere Arkadiusz Milik il nome giusto per sostituire Zlatan Ibrahimovic? Ecco pro, contro e verosimile risposta finale. L’analisi. 

Arkadiusz Milik
Arkadiusz Milik (©Getty Images)

Fuori Zlatan Ibrahimovic, dentro Arkadiusz Milik. A oggi, secondo le ultimissime indiscrezioni, sembrerebbe questa la staffetta per l’attacco rossonero. Un cambio dietro il quale ci sarebbero già le prime manovre di Ivan Gazidis.

Ma la domanda sorge spontanea: è davvero il nome giusto? Servirebbero milioni di premesse per una tale argomentazione, ma andiamo direttamente al sodo: tutto dipende dalle ambizioni e dalle prospettive.

Milik-Milan, i pro

Bisogna infatti capire, senza Zvonimir Boban e presto anche Paolo Maldini, che strada prenderà ora la società. Se ritornerà totalmente sulla linea totalmente verde, o se ci sarà spazio anche a qualche fondamentale profilo di esperienza come ha dimostrato il mercato di gennaio.

Se l’ipotesi fosse la prima, allora sì: Milik è il nome giusto. Se l’intento per esempio è puntare su una squadra super giovane, allora meglio lui che un Gianluca Scamacca reduce dalla Serie B. Almeno parliamo di un giocatore dalla grande esperienza in Serie A, che di gol ne ha fatti eccome e reduce da una squadra che arriva dall’alto negli ultimi anni.

Se invece c’è la possibilità di un mix, con un paio di big inseribili attraverso un sacrificio, allora potremmo discuterne. Ma anche qui è tutto legato a un aspetto: qual è l’obiettivo? Perché Milik si è dimostrato un ottimo centravanti per una squadra che pretende semplicemente di andare in Champions League, ma non il centravanti di una squadra che ambisce allo scudetto.

Sarebbe disposto Elliott, in alternativa, a mettere un maxi tesoretto per un grande nome? E questo soprattutto, qualora fosse possibile, accetterebbe il Milan? O meglio, questo Milan? Ecco perché Milik, a tratti, sembra un’occasione anche quasi irripetibile da un certo punto di vista. Soprattutto se l’alternativa dovrebbe essere un 21enne o un 22enne qualsiasi, con tutte le buone promesse del caso.

A 26 anni, ha già una certa maturità e nonostante ancora ha ulteriori margini di miglioramento. La sensazione, infatti, è che ancora non ha raggiunto il massimo del suo livello. Ma nel frattempo, tra i 17 gol dello scorso campionato e in generale i 44 in Serie A e i 10 in Champions, ha già mostrato il suo potenziale.

I contro

Ma vi restano comunque alcuni dubbi. Come il prezzo: troppi 40 milioni di euro. Praticamente la stessa cifra con cui Aurelio De Laurentiis lo portò in azzurro del 2016. Con la differenza che oggi, quattro anni più tardi, è a un anno dalla scadenza e che con l’impatto coronavirus si potrebbe scendere a un più verosimile 30 più bonus.

C’è poi un altro aspetto da tener in considerazione: quello caratteriale. Milik si è dimostrato internamente forte recuperando da due rotture di legamenti alle due ginocchia (e da questo punto di vista sono arrivate forti garanzie nei mesi passati), ma in termini di personalità non primeggia. Il che, in line di massima, non è certo un problema poiché leader si nasce.

Ma lo diventa se sei chiamato a sostituire il trascinatore per eccellenza come Ibrahimovic. Certo: da questo punto di vista tutti soffrirebbero il confronto, ma va comunque messo a registro. Così come va anche sottolineato che al netto dei tanti gol realizzati, Milik ha spesso avuto problematiche nell’imporsi contro le big. Segna, sì, ma con maggior lentezza ed efficacia salendo di man mano la classifica.

Ma questo, ritornando al discorso di partenza, non è necessariamente un problema se l’obiettivo è il quarto posto. Gli vanno però affiancati due giocatori di spiccata personalità, tipo Ante Rebic. Milik poi ha anche agito da seconda punta trattandosi di un numero 9 con i piedi di un 10, ma è nel tridente che ha mostrato le cose migliori. Non è un riferimento di personalità, quindi bisogna affiancargliela.

La risposta

Tirando le somme, Milik è una perfetta soluzione intermedia. Tecnicamente accettabile nel post Ibrahimovic per un Milan che non può permettersi di più e sicuramente meglio di una qualsiasi scommessa under 25.

Non è e non sarà mai un trascinatore, ma i gol li fa e sono soprattutto questi che serviranno al Milan nelle prossime stagioni. Può inoltre portare quel quid ulteriore in attacco sul piano qualitativo. Se il Milan cerca un centravanti all’altezza semplicemente per risalire nel periodo più difficile della propria storia, è l’uomo giusto. Se si cerca invece l’uomo che riporterà il Milan in alto, no. Non è lui l’ideale. Ma questo lo sanno tutto. Milik compreso.

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