Milan, Castillejo: “La svolta a Cagliari. Con Ibra non puoi sbagliare”

Parla Samu Castillejo alla vigilia di Shamrock-Milan. L’esterno spagnolo, diventato protagonista in rossonero, si racconta ai microfoni di DAZN

Castillejo Samu Milan
Samu Castillejo (©Getty Images)

E’ tempo di vigilia in casa Milan. La squadra rossonera giocherà domani la sua prima partita ufficiale della stagione contro lo Shamrock Rovers, per i preliminari di Europa League. L’attaccante spagnolo, ai microfoni di DAZN, ha così presentato il match: “E’ una squadra tosta, è la più forte di Irlanda. Fanno un bel calcio, sarà difficile”.

Nuova vita con Ibra da Cagliari – ” Dal 2020 ho avuto l’opportunità di giocare, da Cagliari ho iniziato a giocare, è stata pure la prima di Ibra, da quella partita è cambiato tutto, non solo per me ma per tutta la squadra.

Chi mi conosce sa che non potrei mai andare via senza lasciare una traccia, ho lavorato in silenzio, sono stato sempre corretto in attesa di un’opportunità e penso di aver fatto bene”.

Pioli grande persona –  “Dopo Cagliari mi ha detto che non vedeva l’ora di darmi l’opportunità di permettermi di mostrare il giocatore che ero. Pioli è un mister che ti parla tantissimo, sta molto vicino al calciatore, è in contatto con te anche durante le vacanze per sapere come stai. Il giocatore così si sente protetto e quando è così non vedi l’ora di dare di più. Pioli ha cambiato la mentalità della squadra ma è soprattutto una grande persona”.

Le motivazioni di Ibrahimovic – “Parla tantissimo, dentro e fuori dal campo. Ci tiene tantissimo al Milan, quest’anno ci darà tanto perché è un campione e non vede l’ora di vincere. Tira fuori il meglio di te. Con lui non si può sbagliare, se sbagli in allenamento c’è dietro il mister ma anche Ibra. Così sei chiamato a dare il massimo sempre. Ibra si è trovato bene con noi, non c’è mai stato alcun dubbio che sarebbe tornato. Non è mai uscito dalla chat di squadra (ride, ndr.)”.

Ecco i nuovi arrivati Tonali e Brahim Diaz – “Sandro è un bravo ragazzo, che è forte lo sappiamo tutti. Si vede in allenamento che ha tanta voglia, è umile e ha voglia di dimostrare. Brahim? Lo conosco da quando ha 10 anni, è umile, un bravo ragazzo. Provo ad aiutarlo con la lingua, quando posso dare una mano ad un compagno volentieri”.

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