Bierhoff: “Un orgoglio giocare nel Milan. Berlusconi mi scippò alla Juve”

Intervista al doppio ex di Udinese e Milan. Il tedesco Bierhoff è stato uno dei migliori bomber delle due squadre negli anni ’90.

Bierhoff Udinese Milan
Oliver Bierhoff (©Getty Images)

Se c’è un campione del passato che lega i destini di Udinese e Milan, questi è sicuramente Oliver Bierhoff. L’ex centravanti tedesco ha disputato stagioni indimenticabili sia in Friuli che in maglia rossonera.

Oggi la Gazzetta dello Sport ha raccolto le considerazioni di Bierhoff proprio in vista del duello di oggi alla Dacia Arena.

Il tedesco ricorda benissimo i suoi primi giorni al Milan, nel 1999: “Da bambino andai con mio papà che era amico di Schnellinger, ma ho in mente l’arrivo da calciatore. Il Milan veniva da due stagioni deludenti. Ero stato preso con Helveg e Zaccheroni, sapevo già come lavorava. Ma mi ha colpito che a Milanello sono stato messo subito al tavolo delle bandiere: Costacurta, Albertini, Maldini, Boban e Rossi. Che orgoglio. Ho compreso che ero seduto tra coloro che ti facevano capire subito la mentalità Milan e la vita lì”.

Sul rapporto con Berlusconi: “Molto gentile, ma era il momento della politica e lo vedevamo meno. Si sentiva che era molto legato ai giocatori dei suoi grandi successi. Quando il Milan voleva acquistarmi io avevo avuto un’offerta dalla Juve. Mi chiamarono per sapere se avevo già firmato, dissi di no e mandarono il loro aereo privato, perché in autostrada da Udine a Milano c’era traffico. Era simbolico per quei tempi. In due giorni ci accordammo”.

Sul Milan di oggi: “Non è il Milan di una volta, però sono segnali positivi su cui continuare. Primi in campionato e primi in Europa, significa che c’è fiducia e in questi tempi difficili per tutti, se hai un buon gruppo, una certa mentalità può essere un’annata sì, positiva”.

Infine sulla forma di Ibrahimovic: “E’ sempre un fuoriclasse, straordinario, anche a 39 anni. Ha sempre la possibilità di dare tanto, di caricare tutti”.

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