Roma-Milan, la moviola: Guida distratto, mancano due rigori

L’analisi a freddo degli episodi arbitrali in Roma-Milan, gara che ha lasciato non pochi strascichi polemici sulla direzione.

moviola Roma Milan
Guida si spiega con Fazio (Getty Images)

Gol divorati, infortuni, prodezze individuali e anche tante proteste. Non è mancato praticamente nulla nel match di ieri sera tra Roma e Milan allo stadio Olimpico.

L’uomo più accusato della serata è però l’arbitro Marco Guida. In particolare i giallorossi si sono spesso scagliati sul direttore di gara per alcune scelte dubbie.

Nel complesso, come riporta la moviola della Gazzetta dello Sport, il fischietto di Torre Annunziata è apparso distratto e a volte poco omogeneo nelle decisioni, ma senza penalizzare particolarmente una o l’altra squadra.


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Tanti gli episodi da valutare. Si comincia dai gol annullati: Guida ne toglie due al Milan già nei primi minuti.

Prima Tomori realizza dopo una mischia furibonda, ma il guardalinee Bindoni annulla per fuorigioco iniziale di Kjaer, certificato anche dalla sala VAR.

Poi è Ibrahimovic ad essere palesemente in off-side sull’assist di Rebic, fin troppo generoso, che lo aveva messo in condizione di segnare a porta vuota.

Giusto cancellare anche la rete di Mkhitaryan per la Roma. La sponda aerea di Mancini nasce da un fallo del difensore su Theo Hernandez.

Al 31′ prime grandi proteste in casa Roma: Veretout parte in contropiede solitario, lanciato verso la porta. Ai 25 metri cade sul ritorno di Tomori. Guida lascia correre, il replay non scorge falli evidenti ma il francese è stato comunque sbilanciato in corsa.

Al 39′ Guida considera regolare l’intervento al limite dell’area romanista di Fazio su Calabria. È Irrati a richiamare il collega al monitor e mostrargli il pestone del romanista: giusto il rigore e l’ammonizione per proteste all’argentino.

Più discutibili le decisioni arbitrali nella ripresa. All’80’ Mkhitaryan cattura palla da Theo e va giù in piena area: Guida fischia fallo dell’armeno, che però era entrato regolarmente sul milanista per poi essere ostacolato. Tanti i dubbi.

Poteva starci nel finale anche un rigore per il Milan: Karsdorp tocca in corsa la gamba di Leao, ma l’arbitro non se la sente di fischiare un secondo penalty per i rossoneri.

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