Dalot: “Bennacer il migliore. Ibra? Ha ancora fame”

Diogo Dalot ha oggi compiuto 22 anni. È stato celebrato da The Atletic con una gran bella intervista. Tantissime le tematiche affrontate 

Diogo Dalot
Diogo Dalot (©Getty Images)

Diogo Dalot, l’oggi 22enne arrivato in prestito dal Manchester United, ha rilasciato una lunghissima intervista per The Atletic. Il noto quotidiano sportivo inglese lo ha voluto celebrare nel giorno del suo compleanno, pubblicando la bella e dettagliata intervista.

Questi i temi salienti affrontati e le parole di Diogo:


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Sul Manchester United e la partita giocata a Old Trafford: “Ho lasciato sicuramente qualcosa di buono a Manchester. Sto parlando delle relazioni che ho stretto con le persone. Ero abituato ad andare nell’altra metà del campo prima di ogni partita. È stato strano vedere lo stadio da quella prospettiva perché guardavo sempre dallo Stretford End verso l’alto. Ma devo dire che è stata una bella sensazione tornarci”.

Sul suo gol contro il Verona: “Direi che è stato il miglior gol della mia carriera. Non sono mai felice se finisco una stagione senza fare gol. Sono un difensore e devo difendere bene, ma una parte importante del mio gioco è aiutare la squadra anche in attacco. È una mia caratteristica sin da quando ero più giovane”.

Sul successo del Porto con la Juve: “Non festeggiavo una vittoria del Porto come quella recente da tanto tempo. È stato qualcosa di assolutamente straordinario. Ero con la mia ragazza. Mia madre festeggiava. È stato fantastico il modo in cui hanno passato il turno. Mi sento solo un po’ triste per i tifosi, perché non hanno potuto festeggiare allo stadio”.

Sul compagno Ibrahimovic: “A volte vedo Zlatan e mi chiedo: com’è possibile che un ragazzo di 39 anni abbia la stessa fame e grinta di uno che ne ha 20? Ha vinto quasi tutto. Mi stupisce. Se un giocatore di 39 anni lo fa ogni giorno, perché non posso farlo anche io? Probabilmente è uno dei migliori calciatori di sempre e tu vuoi giocare sempre con i migliori”.

Su quale sia il giocatore che lo ha sorpreso di più: “Bennacer, sicuramente . Non sapevo che fosse così bravo e di talento. Sapevo che fosse un ottimo giocatore, ma per un ragazzo con una statura così minuta vedere che ha quella qualità con la palla e aggressività e intensità che ha lui, è stata la sorpresa più grande”.

Su Bruno Fernandes: “Prima del mio arrivo a Milano abbiamo parlato molto del calcio italiano. Bruno amava giocare in Italia. Mi ha spiegato bene come giocano ed è stato un grande stimolo per me quando gli ho detto che potevo venire al Milan: mi ha detto che è un club eccezionale storicamente parlando”.

Sul suo ruolo di terzino: “Soprattutto nell’ultimo anno al Porto, ho iniziato a giocare a sinistra perché avevamo un paio di terzini destri e nessun terzino sinistro adatto al gioco. Mi sono sentito subito a mio agio. Non dico che sono eccezionale con il mio piede sinistro, ma sto bene perché mio padre mi ha sempre detto di giocare con il mio mancino. Tatticamente è diverso sicuramente, la percezione che hai del campo è diversa. Ma adoro farlo, perché voglio essere sempre in campo”.

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