Castagne su Gasperini: “Si arrabbia subito, non riesce a controllarsi”

Un altro ex atalantino, dopo il Papu Gomez, ha ammesso di non essersi trovato bene con Gian Piero Gasperini, tecnico dei bergamaschi.

Castagne
Timothy Castagne (©Getty Images)

L’Atalanta negli ultimi anni è stata descritta da molti addetti ai lavori come un esempio di virtù calcistica. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma è stato elogiato anche il metodo con cui viene gestita l’area sportiva e l’armonia che ne consegue in campo.

Eppure da qualche mese tale idillio sembra aver mostrato le prime crepe evidenti. Come dimostra la rottura tra il Papu Gomez, vera e propria bandiera atalantina, ed il tecnico Gian Piero Gasperini. I due hanno chiuso ogni tipo di rapporto, con il club che ha scelto di schierarsi con l’allenatore e di cedere l’argentino.

Spunta oggi un’altra testimonianza interessante, che conferma come in casa Atalanta spesso non regni un clima così amichevole e disteso come si dice. Timothy Castagne, ex terzino degli orobici e attualmente titolare nel Leicester City, ha raccontato alcuni retroscena.


Leggi anche:


Altro che ‘Mola mia’|  Castagne: “Atalanta ambiente difficile”

Castagne si è raccontato ai microfoni del portale belga Sportmagazineraccontando in pratica di aver lasciato Bergamo la scorsa estate in seguito ad alcune incomprensioni caratteriali con Gasperini stesso. Al difensore non è mai piaciuto l’atteggiamento aggressivo del mister ex Genoa.

Questo il succo del discorso: “Il metodo Gasperini non era giusto per me. Si arrabbia subito, non mantiene la calma e fa fatica a controllarsi anche durante la partita. Molti giocatori non vanno d’accordo con questo atteggiamento. Non sputo nel piatto dove ho mangiato, in Italia sono migliorato e mi sono fatto un nome. Ma non ho mai raggiunto il 100% delle mie potenzialità. Avevo bisogno di un allenatore diverso da Gasperini”.

Parole forti quelle di Castagne, che non ha buonissimi ricordi neanche dell’ambiente in generale: “Non è facile, lì se fai un errore o perdi un pallone non smettono di fartelo notare. Invece al Leicester ti incoraggiano, si pensa subito all’azione successiva. A me non piace essere sgridato, qui è più bello e stimolante”.

Al Leicester ha trovato Brendan Rogers, manager con carattere totalmente opposto a quello del Gasp: “Una persona calma, con cui si può discutere, ci chiede il nostro parere. Per me è l’ideale, per carattere non convivo con chi ti rimprovera sempre. Ho bisogno di essere sicuro al 100% di ciò che faccio, qui ho trovato l’aria giusta”.

Impostazioni privacy