Incomprensione tra Ibrahimovic e Maresca: il motivo del ‘rosso’ diretto

Il motivo per cui Maresca avrebbe espulso Ibrahimovic durante Parma-Milan. Un’incomprensione alla base del cartellino rosso?

Ibrahimovic
Ibrahimovic esce dal campo espulso (©Getty Images)

Difficile poter pensare di analizzare la moviola di una sfida come Parma-Milan di ieri senza concentrarsi sull’episodio più discusso e incomprensibile, quello che rischiava di compromettere l’ottima prova dei rossoneri ed il risultato finale.

L’arbitro Fabio Maresca ha sorpreso tutti intorno al 60′ minuto di gioco. Fischia un fallo in favore del Milan, per una spinta di Pezzella su Saelemaekers. E pochi secondi dopo tira fuori il cartellino rosso diretto e manda Zlatan Ibrahimovic negli spogliatoi.

Una decisione che ha scioccato tutti, visto che in quel momento non stava accadendo nulla di contestabile. Ma soprattutto perché non sembrava che Ibra avesse avuto toni irriguardosi o nevrotici nei confronti dell’arbitro napoletano. Al massimo i due stavano dialogando a distanza in maniera normale.

Secondo l’analisi della Gazzetta dello Sport, pare esserci un’incomprensione verbale alla base dell’espulsione. Dai replay con audio naturale, sembra che Ibrahimovic si stia lamentando con Maresca per un fallo non fischiato pochi istanti prima a suo favore, dicendo: “Mi sembra strano eh…

Probabilmente l’arbitro, non proprio vicinissimo a Ibra in quel momento, dovrebbe aver capito ben di peggio. “Sei un bastar…!” – un insulto che ovviamente Maresca non avrebbe tollerato e dunque ha estratto il rosso diretto lasciando il Milan in dieci.


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Un peccato che Maresca abbia rovinato la propria direzione, mettendo anche a rischio la prova del Milan, con questa decisione probabilmente frettolosa e incomprensibile. Visto che per il resto la direzione dell’arbitro campano è stata sufficiente.

Abile Maresca a non cadere nella trappola di Gervinho, che nel primo tempo si lascia andare a terra in area milanista dopo un contatto con Bennacer. Ma l’algerino interviene nettamente sul pallone con la giusta scelta di tempo. Idem nel finale: il baby Traoré cade sull’intervento di Dalot, ma il ragazzo del Parma in pratica si sbilancia da solo.

Gestione dei cartellini gialli severa ma complessivamente corretta. Piuttosto esagerata l’ammonizione nel finale a Meite, reo di aver allontanato un pallone dopo il fischio di Maresca. Ma il mediano francese sembra toccare solo leggermente la sfera senza perdere tempo.

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