Visin, i ricordi di Galli e Locatelli: “Ragazzo solare ed intelligente, ma molto fragile”

Fa ancora commuovere il triste epilogo dell’ex talento milanista Seid Visin, calciatore che si è tolto la vita giorni fa.

Manuel Locatelli
Manuel Locatelli (©Getty Images)

La notizia della morte prematura di Seid Visin ha sconvolto il mondo del calcio e non solo. Soprattutto quando si è scoperto che il giovanissimo calciatore, con un passato nel vivaio del Milan, si è tolto la vita autonomamente, forse per questioni legate al razzismo.

Un talento puro, dal carattere timido ma curioso e probabilmente dal passato non facile, visto che giunse giovanissimo dall’Etiopia in Italia e venne adottato da una famiglia campana. Ma chi lo conosceva bene nutre ancora oggi un ottimo ricordo di Seid.

Come Filippo Galli, ex responsabile del settore giovanile Milan. Questo il suo pensiero al Corriere della Sera di oggi: “Seid era un ragazzo timido ma molto intelligente. Avevamo intercettato segnali della sua fragilità, tanto che aveva intrapreso un percorso grazie al progetto psicopedagogico avviato con l’Università Cattolica di Milano, ma non erano emersi turbamenti correlati al razzismo”.

Tra i suoi compagni c’era anche Manuel Locatelli, attuale calciatore del Sassuolo e della Nazionale. Anche l’ex rossonero ha voluto ricordare Visin: “L’ho conosciuto nel periodo delle giovanili del Milan. Condividevamo assieme le stanze e gli spazi del convitto rossonero, sempre assistiti dai tutor che avevano il compito di farci studiare e seguirci anche nelle ore di riposo. Di lui ricordo la straordinaria solarità, la voglia di vivere e di sorridere sempre sia con i compagni di squadra coetanei sia con noi, più grandi di qualche anno. La notizia della sua morte mi lascia dentro moltissima tristezza”.


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L’ex allenatore Nava: “Ho subito pensato all’ipotesi suicidio”

Le dichiarazioni di coloro che hanno incrociato Visin nel mondo del calcio sono chiare. Lo sfortunato ragazzo etiope aveva fragilità caratteriali piuttosto evidenti, nonostante fosse apprezzatissimo dai compagni e dai dirigenti ai tempi del Milan.

Lo conferma anche il suo ex tecnico Stefano Nava: “Alle sei ho controllato WhatsApp, c’era un messaggio di un amico che mi dava la terribile notizia. ‘Seid è morto’. E sa cosa ha pensato? Il mio primo impulso non è stato quello di collegare la scomparsa a un infarto ma immediatamente avevo temuto un suicidio. Posso ritenermi fortunato di essere stato il suo tecnico. Lui era diverso dagli altri, aveva una cultura e una sensibilità fuori dal comune. Per darle l’idea, lui era appassionato dei classici. Omero, Dostoevskij, Victor Hugo”.

Nava ha spiegato i motivi per cui Visin non è riuscito a diventare un calciatore professionista: “A quell’età per imporsi non bastano le doti tecniche, che lui possedeva ed erano eccelse, ma è necessario assimilare concetti tattici, aumentare le conoscenze del calcio, avere una sorta di “cattiveria” che a lui è mancata. Era introverso, non partecipava alla vita di gruppo. Era come se non fosse adatto a questo nostro mondo. Era appassionato di moda, tanto che aveva dei look sempre originali. Studiava le lingue, era esperto di musica, frequentava musei. Aveva una continua sete di sapere. In effetti ero convinto che se nella vita avesse avuto la chance di sfondare non sarebbe avvenuto in campo sportivo, bensì in quello artistico”.

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