Milan, in Champions serve un’impresa: ma c’è un precedente

Due anni fa la squadra di Gasperini partiva dalla stessa situazione al termine del girone d’andata. I nerazzurri poi riuscirono a fare la storia.

Dopo il ko contro la squadra di Conceicao, gli uomini di Pioli hanno pochissime chance ormai. Eppure un precedente lascia delle speranze.

Stefano Pioli
Stefano Pioli (©Getty Images)

Sia Stefano Pioli che Paolo Maldini aveva dichiarato prima del match che non si trattava di un dentro fuori, anche se la posta in palio era molto alta. La sconfitta al Dragao ha complicato maledettamente le cose e la situazione appare irreparabile. Soprattutto alla luce del fatto che, se nelle prime due uscite con Liverpool e Atletico i rossoneri si erano comunque dimostrati all’altezza, ieri in Portogallo si è vista un’involuzione anche sotto il profilo della prestazione. La classifica ora sembra una sentenza e recita: Liverpool 9, Atletico Madrid 4, Porto 4, Milan 0.


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Il precedente dell’Atalanta

E’ però davvero interessante notare che una situazione praticamente identica l’ha vissuta l’Atalanta, che è poi riuscita a passare il turno con un gran girone di ritorno. Due anni fa infatti i bergamaschi riuscirono a qualificarsi nonostante avessero perso tutte e tre le prime partite del girone. Ai nerazzurri bastarono persino 7 punti per agguantare il secondo posto nel girone e accedere agli ottavi di finale della competizione. La classifica era uguale a quella attuale dei rossoneri.

La squadra di Gasperini nella stagione 2019-20 esordì malamente in Champions perdendo per 4-0 in casa della Dinamo Zagabria, nella seconda partita arrivò una sconfitta immeritata in casa con lo Shaktar Donetsk, per poi subire un altro pesante k.o. (5-1 all’Etihad dal Manchester City). Nonostante questa partenza horror la Dea capovolse la situazione, prima pareggiando a San Siro con la squadra di Guardiola, e poi battendo i croati e gli ucraini nelle ultime due sfide.

Questo non significa che le cose per il Diavolo siano facili, anzi, ma questo esempio prova che la situazione non è impossibile da ribaltare. Servirà ovviamente un Milan super per riuscire ad imporsi su tre avversari che all’andata hanno avuto la meglio su di lui.

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