Gazidis: “Vorrei un Milan forte che emozioni. Arbitri? Troppe pause”

Lunga intervista concessa da Ivan Gazidis a Sportweek. L’Amministratore delegato del Milan si è aperto al settimanale de La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni

Da Zlatan Ibrahimovic allo stadio, dalla malattia a Donnarumma, Ivan Gazidis si racconta. L’Amministratore Delegato del Milan parla ai microfoni di SportWeek, settimanale de La Gazzetta dello Sport:

Ivan Gazidis
Ivan Gazidis (©LaPresse)

“Dal cancro ho imparato una lezione semplice: dobbiamo prenderci cura di noi stessi. Mi sentivo immortale, ora so di essere vulnerabile. Milan? I nostri valori sono l’inclusione, l’eleganza, e la capacità di guardare avanti, cioè la volontà di avere una prospettiva. Vorrei un Milan forte, che faccia emozionare e crei orgoglio in tutti i rossoneri”.

Sulla Serie A e l’arbitraggio: “In Italia il gioco ha troppe pause, ci sono troppi interventi arbitrali. Il tempo effettivo è inferiore a quello di altre leghe”.


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“Lo Zlatan che conosco”

Rinnovi in casa Milan – “Sulle vicende dei singoli giocatori, preferisco lasciare la risposta a Paolo Maldini. Ibra? Lo Zlatan che conosco io è un uomo di grande intelligenza e sensibilità. Ha un’identità privata che adoro e una personalità pubblica che alimenta e utilizza per motivarsi”.

Donnarumma – “Non amo parlare del caso e in generale del passato. La forza di un club non è in un singolo ma nel collettivo. La mia mission è che il club non dipenda da nessuno. Nemmeno da me”.

Giovani – “Quando un ragazzo arriva dal settore giovanile in prima squadra, accade qualcosa di speciale per il team e per i tifosi: si rafforza l’orgoglio e il senso di appartenenza”.

San Siro – “Credo molto nel valore della memoria ma anche che un grande club abbia la responsabilità di lavorare per creare nuovi ricordi memorabili. Dobbiamo pensare alle generazioni future, costruendo un nuovo stadio, che sia il più bello del mondo

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