Milan, priorità al difensore: bomber sì, ma ad una sola condizione

Milan, priorità al difensore: in attacco servono certezze e non più scommesse. I numeri parlano chiaramente: ecco la stagione rossonera

La priorità in casa Milan, si sa, lo ha detto a gran voce tutta la dirigenza, è l’acquisto di un difensore centrale, che possa prendere il posto di Simon Kjaer e affiancare Romagnoli e Fikayo Tomori. E’ vero che il club rossonero si farà trovare pronto qualora dovesse esserci l’occasione giusta.

Stefano Pioli
Stefano Pioli (©LaPresse)

La mattinata del tifoso rossonero si è aperta con i principali giornali sportivi che hanno accostato al Milan diversi attaccanti. Zlatan Ibrahimovic da solo non può bastare e Olivier Giroud – si legge – sarebbe stato già bocciato. Ecco dunque spiegata l’esigenza di affidarsi ad un nuovo attaccante già a gennaio.

Servono gol freschi, da regalare a Stefano Pioli: ecco così rispuntare i nomi di Milik e Muriel. I due calciatori non hanno proprio un ottimo rapporto con la fortuna e la loro carriera è ricchissima di stop e infortuni, soprattutto il polacco ha passato più tempo fuori che in campo.

I numeri di questa stagione, condizionata da problemi al ginocchio, non sono certo migliori di quelli di Olivier Giroud (4 gol in 10 presenze in Serie A). L’ex Napoli ha realizzato solo un gol in campionato e quattro in Europa League.

Tanti infortuni e panchina per Luis Muriel, non apparso tirato a lucido come nelle passate stagioni, e i numeri sono agghiaccianti: in dodici presenze in Serie A ha realizzato solo due centri. Uno in Champions League in cinque presenze.

Meglio ha fatto Beto, altro profilo accostato al Milan, che in sedici presenze di Serie A ha realizzato sette gol. Numeri buoni ma non certo esaltanti di un calciatore che è alla prima esperienza in Italia.


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Cercasi garanzie

La domanda è molto semplice: è giusto che il Milan decida ancora di scommettere per il ruolo di attaccante con profili che non offrono garanzie certe?

La risposta potrebbe stare nei numeri di questi calciatori  (già visti sopra) e nei numeri del Milan in campionato: i rossoneri con 40 centri, in 19 partite, hanno il secondo attacco della Serie A, alle spalle dell’Inter.

Squadre importanti come Roma, Napoli e Juventus faticano molto di più: i gol realizzati sono così rispettivamente 31, 35 e 27. Anche l’Atalanta fa peggio del Milan, con 38 centri.

Appare evidente che il Milan non abbia un così chiaro problema del gol: i rossoneri sono una cooperativa della rete. Con Pioli segnano un po’ tutti da Ibra (7 centri) a Kessie (5) e Giroud e Leao (4), passando per Brahim Diaz (3).

Erede di Ibra

E’ chiaro Zlatan Ibrahimovic non è eterno e va trovato un degno erede, alla sua altezza, non un attaccante di ripiego, non una scommessa, che rischia di essere l’ennesima delusione.

Ci vogliono certezze, ci vuole un investimento importante, che non lasci alcun dubbio. In estate si deciderà su chi puntare: oggi i nuovi acquisti di gennaio portano il nome di Leao ma soprattutto di Rebic e Giroud. Il 2022 deve essere il loro anno e magari anche quello di Pellegri.

Oggi, forse, il problema più grande appare essere dietro: qui i numeri dicono, che la squadra di Stefano Pioli è solo la sesta difesa, con 22 gol subiti. A comandare c’è l’Inter ma meglio del Diavolo fanno anche Napoli, Juventus, Torino e Roma.

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