Scaroni: “Inammissibile che solo il calcio non abbia ricevuto contributi”

Intervistato da Il Sole 24 Ore, Paolo Scaroni ha parlato della difficile situazione nel mondo del calcio causata dall’epidemia da Covid-19

Da due anni a questa parte, l’Italia e in generale ogni Paese del mondo sta vivendo ingenti difficoltà economiche dovute al repentino diffondersi dell’epidemia da Covid-19. La nostra Penisola è molto probabilmente una delle Nazioni europee più colpite.

Paolo Scaroni
Paolo Scaroni (©LaPresse)

Il virus ha messo in ginocchio le economie. Ogni settore è in seria difficoltà, e tra questi non manca certamente quello calcistico. Lo stop ai campionati (nelle serie minori) e la generale chiusura degli Stadi rappresentano i fattori che più hanno tolto fondi al mondo sportivo. Il campionato di Serie A, di recente, è stato l’unico a non essere stoppato.

Ma le norme stringenti sugli Stadi hanno alzato grandi polveroni e attacchi agli organi competenti. Lo sa bene Paolo Scaroni, Presidente dell’AC Milan, che lamenta maggiormente la mancanza di aiuto al settore calcistico da parte dello Stato.


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Il patron rossonero ha parlato di tale aspetto a Il Sole 24 Ore. Queste le sue parole:

A differenza di tante altre impresi e settori che hanno dovuto fermarsi e che hanno ottenuto dei contributi dallo Stato, non capisco perché al calcio di vertice si sia deciso di non assegnare nulla.

La nostra società in tempi così complicati si è impegnata in un un percorso più sostenibile dal punto di vista economico, ed è bene che tutto il movimento capisca che bisogna adeguarsi, ma ad ogni modo non è ammissibile questo trattamento per un’industria come la nostra che da lavoro a più di 300mila addetti.

Se saremo costretti a ridimensionarci o a chiudere i battenti ne piangeranno anche tutti gli italiani”.

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