Milan, Pioli: “Bravi noi a crederci sempre. Arbitri? Basta fischiare i mezzi falli”

Le parole di Stefano Pioli, tecnico del Milan, interpellato in diretta radiofonica per parlare del momento della squadra rossonera.

Sembrava vicino al crollo, con una stagione che rischiava di sfuggirgli dalle mani anche a causa di episodi molto sfortunati. Invece mister Stefano Pioli è ancora lì, al comando di un Milan che si rilancia e che darà battaglia fino all’ultimo.

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Stefano Pioli (©LaPresse)

Il trionfo nel derby di sabato può essere la chiave di volta di un campionato davvero avvincente ed affascinante. Il tecnico milanista ha parlato di questo e di molto altro stamattina, nell’intervista realizzata dal contenitore radiofonico Radio anch’io lo sport.

La squadra non ha mai smesso di crederci, ha continuato a giocare – ha detto Pioli questa mattina – E’ stata una partita equilibrata e gli episodi spesso sono decisivi. Siamo stati bravi noi a non smettere di crederci”.

L’importanza di Pioli nel Milan di oggi: “Il rapporto tra allenatore e giocatori va oltre ogni competenza. C’è un rapporto di stima e di rispetto per ottenere sempre il massimo dal gruppo”.


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Pioli esalta Maignan: “Lo seguivamo dall’anno scorso”

Sul metro arbitrale: “Sono favorevole alle direzioni più permissive. L’arbitro deve decidere il metro giudizio e noi ci dobbiamo sempre adattare. Ma siamo tornati a giocare in Europa, dove c’è altro ritmo, non si protesta e si gioca sempre. Sono favorevole a non fischiare più i mezzi falli, il calcio è un gioco di contatto. La spallata o altri tipi di interventi fanno parte delle dinamiche. Il gioco spezzettato non fa bene a nessuno”.

L’intelligenza artificiale usata a Milanello: “Il club ci ha messo a disposizione algoritmi per valutare le qualità fisiche ed atletiche dei calciatori. L’occhio dell’allenatore può essere aiutato da questi programmi, un valore aggiunto nella preparazione di ogni partita. Un lavoro profondo, io sono partito ad allenare 20 anni fa con un collaboratore, oggi ne ho 12 per preparare tatticamente, mentalmente e fisicamente il livello”.

Sulle prove di Maignan: “Non sono sorpreso, l’abbiamo affrontato l’anno scorso quando perdemmo contro il Lille. Ci colpì e lo abbiamo seguito con lo scouting. Un giocatore di personalità, volontà e determinazione. Un ragazzo curioso che vuole crescere, è forte e gioca nella Nazionale francese. Un portiere di alto livello”.

Sul calendario del Milan: “Dobbiamo dimostrare di essere maturi, approfittare del risultato del derby per avere entusiasmo e convinzione. Tutte le partite sono difficili, soprattutto nel girone di ritorno, affrontare certe squadre non sarà facile. Già domenica la Sampdoria sarà dura, ieri ha stravinto col Sassuolo. Siamo concentrati sulla Coppa Italia contro la Lazio, è un nostro obiettivo. Loro hanno grande qualità”.

Gli invasori di campo nel derby di sabato: “Non bisogna entrare in campo, ma si poteva evitare di esagerare”.

Sull’andamento del Milan: “Avere continuità ti da possibilità di arrivare al vertice della classifica, ma non è facile. Col Liverpool ci è sfuggita un’occasione importante. Ma se siamo in questa posizione di classifica non abbiamo avuto troppi alti e bassi. Tutti hanno avuto momenti di difficoltà, noi giochiamo un calcio propositivo. Con la Juventus abbiamo fatto una partita seria, cercando di vincerla”.

Sugli infortuni: “Non ne abbiamo subiti più di tutti, ma tutti assieme nel mese di novembre. C’è stato un momento in cui non siamo stati fortunati con queste situazioni”.

 

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“Kessie? Un professionista, sul rinnovo si vedrà”

Su Ibrahimovic: “Purtroppo ora è fermo, ma resta un grande giocatore e una risorsa importante per noi. Sta facendo di tutto per tornare in campo. Per noi non sarà mai un peso, la squadra è cresciuta tanto con lui”.

Su Kessie: “Sabato l’ho messo sulla trequarti per limitare Brozovic. In fase difensiva ha fatto bene, mentre in quella offensiva non abbiamo avuto una manovra fluida. Diaz è entrato bene, serviva più brillantezza e ce l’ha data. Kessie è un professionista, vedremo poi cosa succederà a livello contrattuale”.

Sul suo futuro: “Al Milan sto bene, ho un ottimo rapporto con il club e i giocatori. Potrei anche rimanere qui per sempre, ma le dinamiche nel calcio fanno cambiare velocemente le cose”.

Sul VAR: “Fino a qualche anno fa erano tutti favorevoli, ma è impossibile cancellare gli errori del tutto. So che gli arbitri stanno facendo il massimo per migliorarsi”.

L’esultanza al gol di Giroud: “Rivedendomi devo dire che ci ho messo un po’ ad arrivare ai miei calciatori. L’importante è essere stato lì, da persona emozionale vivo tutto con trasporto. Volevo e dovevo festeggiare con loro”.

Sulla Juventus: “La classifica non è ancora completa perché mancano 2 recuperi. Le prime cinque squadre sono in lotta per tutto, Scudetto e Champions. 15 partite sono tante, ci sarà da spingere molto per tutte, c’è grande equilibrio. Inter e Juve per me sono le più forti e continuo a pensarlo”.

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