Si parla moltissimo in queste ore del futuro di Conceicao: resta o va via a giugno? Il Milan ha già deciso il da farsi
Sergio Conceicao è arrivato al Milan a fine 2024 e si è presentato come meglio non poteva: con la vittoria della Supercoppa Italiana. Un successo insperato e clamoroso, arrivato grazie alla incredibile rimonta contro l’Inter in finale. L’entusiasmo di quella vittoria però è durato poco, con i soliti alti e bassi in campionato e con l’eliminazione dalla Champions League per mano del Feyenoord dopo aver fallito l’accesso diretto agli ottavi per la sconfitta contro la Dinamo Zagabria. La stagione dei rossoneri è praticamente finita, ed è già un fallimento.
E, in caso di mancata qualificazione alla prossima Champions, tutt’altro che scontata, può diventare ancora peggiore. Ma le responsabilità di Conceicao sono minime: è al Milan da un mese e mezzo e non ha mai potuto lavorare in allenamento a causa dei troppi impegni. Non il massimo per imporre le proprie idee. Ecco perché, a prescindere da tutto, l’ex Porto meriterebbe la conferma nella prossima stagione, ma a quanto pare non è così scontata.
Futuro Conceicao, il piano del Milan
In molti sono pronti a scommettere che a fine stagione Conceicao lascerà il Milan. Lui è concentrato sul campo e sul raggiungere l’obiettivo minimo che è la Champions League. Obiettivo che non salva la stagione dei rossoneri, che resta disastrosa in ogni caso, ma che invece potrebbe salvare la sua panchina. Stando alle ultime indiscrezioni, il piano della società è piuttosto chiaro: Ibrahimovic ha smentito le voci di tensioni con l’allenatore e ha parlato di fiducia nei suoi confronti, ma senza almeno il quarto posto non verrà confermato.

In caso contrario, invece, è molto probabile (e anche giusto) che il Milan attivi l’opzione di rinnovo presente nel suo contratto, ad oggi con scadenza a giugno e per un milione di euro. Conceicao deve quindi guadagnarsi la conferma sul campo e ottenendo l’obiettivo minimo, che è anche l’obiettivo più importante per la proprietà per i soldi che arrivano. Senza il quarto posto, oltre all’addio di Conceicao, non sono da escludere anche altri cambiamenti, come ad esempio nel management: dopo due anni di fallimenti, è lecito aspettarsi da Cardinale scelte forti come quella di due anni fa dopo una semifinale di Champions. In ogni caso, è certo che al Milan serve un dirigente di altro spessore e di maggior conoscenze.